Ho rubato una canzone, una parola e un pensiero. Mi piace mettere le cose in chiaro sin dall’inizio. Mi serviva una di quelle canzoni che ti fanno venire i lucciconi, una di quelle che dici: “Non riesco a mandar giù più niente” (… eppure non ho mangiato i peperoni?!) questa parte qui la pensi ché non è tanto elegante parlare di peperoni (almeno credo). Ecco, ho messo nel sacco (ho un sacco? I ladri hanno sempre un sacco!) quella che stai ascoltando. Non so nemmeno se è una canzone da lucciconi (per me sì), ma… boh, ci sto scrivendo su e te la tieni (che poi io non scrivo mai sulle canzoni che uso… tranne questa volta o giù di lì). La parola che ho rubato è: “bianco”. Sentivo freddo, un freddo bianco, ecco (come la neve? Fammi pensare: no, come il gelato. Si sa che ai ladri piace il gelato. Lo sanno tutti. Io sono una ladra - alle prime armi - e mi piace, dunque facciamo un sillogismo: Tutti i ladri amano il gelato – Io sono una ladra – Io amo il gelato. Dovrebbe essere così, se non lo fosse: Prof di logica che mi hai voluto tanto bene, perdonami! Comunque, leggilo al contrario e vedrai che ho ragione). Ho messo anche il “bianco” nel sacco (è sempre quello di prima in cui ho infilato la canzone) ed è stato tutto un po’ meno buio. Mi mancava qualcosa, qualcosa di difficile da rubare, insomma, qualcosa che ti fa dire: “Ehi, mica sono una ladra di pere, io?” (... quello che una volta ha rubato le pere era S. Agostino, quindi anche se rubassi le pere potresti dire: “Accipicchia!”. Qui ci starebbe un altro sillogismo, ma poi troppe cose nel sacco non ci vanno e… nulla, il sillogismo te lo scrivo la prossima volta). Un pensiero, ho rubato un pensiero! Non guardarmi male, dovevo farlo, mancava solo lui nel sacco. L’ho fatto piano, con la stessa cura con cui si sciolgono i nastri di raso dei regali più belli. Lo so che non me l’hai regalato e l’ho rubato, ma era per riempire il mio sacco che cantava la canzone, mentre cercava un po’ di bianco ché lì dentro era davvero troppo buio, nonostante i lucciconi.
Ho rubato una canzone, una parola e un pensiero. Mi piace mettere le cose in chiaro sin dall’inizio. Mi serviva una di quelle canzoni che ti fanno venire i lucciconi, una di quelle che dici: “Non riesco a mandar giù più niente” (… eppure non ho mangiato i peperoni?!) questa parte qui la pensi ché non è tanto elegante parlare di peperoni (almeno credo). Ecco, ho messo nel sacco (ho un sacco? I ladri hanno sempre un sacco!) quella che stai ascoltando. Non so nemmeno se è una canzone da lucciconi (per me sì), ma… boh, ci sto scrivendo su e te la tieni (che poi io non scrivo mai sulle canzoni che uso… tranne questa volta o giù di lì). La parola che ho rubato è: “bianco”. Sentivo freddo, un freddo bianco, ecco (come la neve? Fammi pensare: no, come il gelato. Si sa che ai ladri piace il gelato. Lo sanno tutti. Io sono una ladra - alle prime armi - e mi piace, dunque facciamo un sillogismo: Tutti i ladri amano il gelato – Io sono una ladra – Io amo il gelato. Dovrebbe essere così, se non lo fosse: Prof di logica che mi hai voluto tanto bene, perdonami! Comunque, leggilo al contrario e vedrai che ho ragione). Ho messo anche il “bianco” nel sacco (è sempre quello di prima in cui ho infilato la canzone) ed è stato tutto un po’ meno buio. Mi mancava qualcosa, qualcosa di difficile da rubare, insomma, qualcosa che ti fa dire: “Ehi, mica sono una ladra di pere, io?” (... quello che una volta ha rubato le pere era S. Agostino, quindi anche se rubassi le pere potresti dire: “Accipicchia!”. Qui ci starebbe un altro sillogismo, ma poi troppe cose nel sacco non ci vanno e… nulla, il sillogismo te lo scrivo la prossima volta). Un pensiero, ho rubato un pensiero! Non guardarmi male, dovevo farlo, mancava solo lui nel sacco. L’ho fatto piano, con la stessa cura con cui si sciolgono i nastri di raso dei regali più belli. Lo so che non me l’hai regalato e l’ho rubato, ma era per riempire il mio sacco che cantava la canzone, mentre cercava un po’ di bianco ché lì dentro era davvero troppo buio, nonostante i lucciconi.