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“Un secondo lungo una vita” di Lisa Molaro: un inno alla vita che passa tramite l’elaborazione di un lutto

Creato il 06 gennaio 2016 da Alessiamocci

Un secondo lungo una vita” è un romanzo di Lisa Molaro edito con Youcanprint nel 2015.

«C’è una terra per i vivi e una terra per i morti e il ponte è l’amore, l’unica sopravvivenza, l’unico significato».  K.Galmann

Tic Tac. Tic Tac.

Una manciata di secondi. Gocce nel mare della Storia.

Tic Tac. Tic Tac.

Un battito d’ali di farfalla.

Tic Tac. Tic Tac.

Una crepa su una superficie liscia. Un becco che spunta.

Un pulcino esce dall’uovo, che lo aveva nutrito e protetto, ma anche celato.

L’eterno ciclo della Vita che si rinnova.

Tic tac. Tic Tac.

Come in una pellicola si succedono cento immagini, a ritmo vorticoso.

Quattro candeline sulla torta, un calcio al pallone che sfonda la rete, il profumo pomodori dell’orto del nonno,  la prova di latino all’esame di maturità, un tramonto in riva al mare,il primo bacio… l’ultimo bacio.

E poi lo schianto della carrozzeria, delle ossa, del cuore.

L’eterno ciclo della Vita che si arresta.

Stop.

«Un secondo lungo una vita, il telefono che suona, il secondo prima si accavalla al secondo dopo, qualcuno risponde e la lancetta del cuore si ferma».

Nel suo romanzo “Un secondo lungo una vita”, Lisa Molaro ci racconta, ricorrendo con naturalezza a metafore e ricorrenti citazioni letterarie e filosofiche, sia implicite che esplicite, l’elaborazione di un lutto e la vittoria della Vita, che continua grazie alla forza e alla purezza dell’Amore.

«Però ogni mattina, per una serie infinita di mattine, mi trovavo attaccato alla porta della camera un post-it giallo. Iniziammo, senza pretesa e senza rendercene conto, un altro rituale che vedeva me rimuovere ogni mattina il biglietto dalla porta e lui ogni sera rimetterne uno nuovo prima di andare a dormire.

Nel biglietto giallo, c’era scritta sempre la stessa frase, sempre in maiuscolo, sempre a matita:

“Io sono nella camera accanto, se vuoi, io ti voglio bene… nella realtà!».

Scandagliando l’animo dei personaggi con maestria, l’autrice regala al lettore una storia delicata e profumata come una torta di mele e, al contempo, salata e sofferta come le lacrime a lungo represse.

Tutto prende avvio con una visione a volo d’uccello che mette in scena una folla informe che, man mano, si definisce, zoomando fino al cuore di ciascuno e ai segreti che vi abitano. In seguito, alternando dialoghi vivaci, flussi di coscienza a ritmo sincopato e passi carichi di suspance che incollano mente e cuore ad ogni singola pagina, ci ritroviamo fra le mura di una sola famiglia che diventa simbolo di ogni altra.

Una persona unica, eppur specchio di mille altre.

Un secondo, eppur lungo una vita.

Giochi di ossimori colorano di rosa e nero una trama ricamata più che scritta, annodando, con un pizzico di magia, infiniti fili sul retro dell’ordito, affinché ogni istante diventi ricordo che non muore, gemma preziosa da custodire in uno scrigno, millimetro nel perimetro di un uovo da cui il cosmo nasce e rinasce.

Tic tac. Tic Tac.

La mia recensione si conclude qui.

Tic Tac. Tic Tac.

È tempo di immergersi nelle parole del romanzo. Buona Lettura.

Written by Emma Fenu


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