Un seducente skyline

Creato il 16 ottobre 2014 da Vortoj

E’ martedì, è notte e sto guidando in un’autostrada completamente buia, il riflesso sullo specchietto dei fari delle automobili  dietro di me mi disturba, le luci rosse mi confondono, ogni muscolo del mio corpo è teso e mi ricorda che – ahimè- non sono stata programmata per guidare eppure…. all’uscita numero 163 succede qualcosa. Succede ogni martedì, e se prima era una sorpresa adesso quel momento, quei minuti che mi separano da casa, li attendo e li desidero. All’uscita 163, così dal nulla, lo skyline di Seattle si staglia con prepotenza davanti ai miei occhi. E come si fa ad ignorarlo? E più mi avvicino a quei grattacieli e più mi sento piccola ma per niente insignificante.

E’ la fine di un altro faticosissimo martedì, che mi vede fuori casa dalle 8 alle 22, è la fine di una difficile ma ricca giornata. Rifletto su tutto quello che è stato, su quello che ho imparato, su quello che ho sbagliato, su quello che voglio approfondire, sulle domande che voglio fare, su quello che sarà. Torno ad essere quella “bambina vecchia” e curiosa che ero da piccola e che poi si è persa cercando…cosa? Ci ho messo 30 anni ma finalmente sono animata proprio da quell’interesse genuino e infantile che non si aspetta nessuna ricompensa; so cosa voglio essere e fare (e non è una cosa sola!). Nonostante tutte le difficoltà che questa nuova avventura ogni giorno mi presenta.

E così…basta il tempo di un’uscita autostradale per ricordarmi che lei, Seattle, ce l’ha sempre messa tutta per farsi amare e quando sei così incantevole proprio difficile non dovrebbe essere…ma io, io sono un’amante difficile.

Cara (in tutti i sensi) Seattle se solo tu fossi in Europa…intanto in attesa che tu venga spostata continuerò ad ammirare il tuo seducente skyline notturno



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