L’apertura è spettata d’obbligo ai componenti del Comitato civico che hanno inteso così presentarsiribadendo la necessità di riprendere le discussioni sui bisogni del territorio. La scelta è quella di iniziare con i referendum e man mano diventare punti di riferimenti sociali, culturali e politici così da intraprendere unpercorso comune di partecipazione e coinvolgimento. La primogenitura dell’iniziativa dunque è di questo gruppo che si è riconosciuto nella volontà di alzare la voce rispetto ai temi della società attuale che troppo spesso ci scivolano addosso senza che nessuno prenda iniziative alternative. Non è più tempo di delegare, secondo i promotori del comitato, ma ognuno deve essere interprete delle proprie esigenze e di quelle del territorio di appartenenza. Giovanni Di Leo, membro del Comitato per l’acqua pubblica “Bruno Arcuri”, ha relazionato da par suo in merito ai primi due quesiti, ribadendo la volontà economica delle multinazionali di accaparrarsi il sistema idrico pubblico con quote sempre maggiori: “ L’acqua è un bene comune che non può rispondere solo a logiche di profitto”. Le slides proiettate hanno raccontato della situazione idrica italiana e poi in particolare di quella calabrese confrontandole con quanto è successo negli ultimi 25 anni a Parigi, laddove si è passato da un sistema privato ad un sistema pubblico con enormi vantaggi in termini di spesa e di aliquote. Lo spauracchio che il relatore ha voluto mettere di fronte al pubblico particolarmente attento per l’occasione è quello di una nazione che sia vincolata dalla gestione privata a tutto danno dei cittadini. Non sono poi mancati tutta una serie di interventi miranti a sensibilizzare i presenti al voto e indicando quale problema da superare non tanto il responso dalle urne quanto il numero degli elettori per il superamento del quorum.L’incontro ha visto la partecipazione di molte associazioni locali, nonché di Alternativa Presila, che ha annunciato una Marcia contro il Nucleare per domenica 29 maggio. Un appello alla politica etica è poi arrivato dal sindaco, Raffaele Mirenzi, che si espresso affinchè “le forze politiche si caratterizzino nelle varie problematiche”, riscattando così un’indifferenza spesso snervante nelle occasioni che contano.Infine un ultimo accorato appello dei membri del Comitato perché tanti altri si spendano prima per il referendum e poi si avvicinano a questa iniziativa ancora in fase embrionale. da http://www.infooggi.it/
L’apertura è spettata d’obbligo ai componenti del Comitato civico che hanno inteso così presentarsiribadendo la necessità di riprendere le discussioni sui bisogni del territorio. La scelta è quella di iniziare con i referendum e man mano diventare punti di riferimenti sociali, culturali e politici così da intraprendere unpercorso comune di partecipazione e coinvolgimento. La primogenitura dell’iniziativa dunque è di questo gruppo che si è riconosciuto nella volontà di alzare la voce rispetto ai temi della società attuale che troppo spesso ci scivolano addosso senza che nessuno prenda iniziative alternative. Non è più tempo di delegare, secondo i promotori del comitato, ma ognuno deve essere interprete delle proprie esigenze e di quelle del territorio di appartenenza. Giovanni Di Leo, membro del Comitato per l’acqua pubblica “Bruno Arcuri”, ha relazionato da par suo in merito ai primi due quesiti, ribadendo la volontà economica delle multinazionali di accaparrarsi il sistema idrico pubblico con quote sempre maggiori: “ L’acqua è un bene comune che non può rispondere solo a logiche di profitto”. Le slides proiettate hanno raccontato della situazione idrica italiana e poi in particolare di quella calabrese confrontandole con quanto è successo negli ultimi 25 anni a Parigi, laddove si è passato da un sistema privato ad un sistema pubblico con enormi vantaggi in termini di spesa e di aliquote. Lo spauracchio che il relatore ha voluto mettere di fronte al pubblico particolarmente attento per l’occasione è quello di una nazione che sia vincolata dalla gestione privata a tutto danno dei cittadini. Non sono poi mancati tutta una serie di interventi miranti a sensibilizzare i presenti al voto e indicando quale problema da superare non tanto il responso dalle urne quanto il numero degli elettori per il superamento del quorum.L’incontro ha visto la partecipazione di molte associazioni locali, nonché di Alternativa Presila, che ha annunciato una Marcia contro il Nucleare per domenica 29 maggio. Un appello alla politica etica è poi arrivato dal sindaco, Raffaele Mirenzi, che si espresso affinchè “le forze politiche si caratterizzino nelle varie problematiche”, riscattando così un’indifferenza spesso snervante nelle occasioni che contano.Infine un ultimo accorato appello dei membri del Comitato perché tanti altri si spendano prima per il referendum e poi si avvicinano a questa iniziativa ancora in fase embrionale. da http://www.infooggi.it/