Il caso dei mutui sub-prime scatenò lo scoppio della crisi economica tra il 2007-8, una crisi economica dovuta anche alla crisi della domanda, una crisi economica dovuta anche all’eccessivo processo di globalizzazione e all’entrata in scena dei paesi emergenti.
Negli USA per far fronte a questa situazione è stata adottata una maggiore spesa pubblica, unita questa strategia ad un un’inevitabile aiuto alle banche. In Europa si è puntato più al risanamento dei debiti pubblici e a tagli alla spesa pubblica.
Le misure che sono state prese per uscire da questa situazione come ad esempio i tagli alla spesa pubblica in Europa hanno influito sulla classe media e sulla fasce più deboli della popolazione come anche la maggiore tassazione. Provvedimenti che dunque hanno impoverito la classe media come anche le fasce più deboli della popolazione. Negli USA si sono “salvate” la finanza e le banche e si sono creati, grazie alla crisi economica e alla bolla immobiliare scoppiata, migliaia di disoccupati e persone che hanno perso la casa.
La crisi economica mondiale non ha inciso l’arricchimento di lobby finanziarie, di banche, dei “poteri forti”, delle multinazionali, delle corporazioni: essi sono sempre più forti e rispetto a prima “hanno in mano” le sorti di governi e nazioni.
Il sistema economico vigente neoliberista e capitalista è sempre più aggressivo, “sfruttatore”, estremizzato ai massimi livelli: un sistema economico che per garantire il benessere dell’1%, come dicevano i manifestanti di OccupyWallStreet, “sfrutta” il rimanente 99%.
Un sistema economico che favorisce le oligarchie del potere, favorisce elite di imprenditori e magnati della finanza, favorisce uno “stuolo” di banchieri, favorisce persone che aumentano le loro ricchezze depositando i loro guadagni nei “paradisi fiscali”.
Un sistema economico che con il sacrificio delle fasce medie e più deboli della popolazione favorisce l’arricchimento a dismisura di chi sta in alto nella piramide sociale.