Un Soffio di Vaniglia tra le Dita - Meg Donohue

Creato il 21 settembre 2012 da Frencina

Titolo: Un soffio di vaniglia tra le dita
Titolo originale: How to Eat a Cupcake
Autore: Meg Donohue
Traduttore: S. Caraffini
Editore: Garzanti Libri
Pagine: 317
Data di pubblicazione: Maggio 2012
ISBN: 9788811686651
Prezzo: 9.90 €
Sinossi:Nessuno meglio di Annie conosce la magia di certi ingredienti. Nessuno meglio di lei sa che mescolando un pizzico di vaniglia, una spolverata di cioccolato, qualche fragola e la giusta quantità di zucchero si può cambiare una vita, far nascere un'amicizia, colmare un vuoto del cuore. È stata sua madre a insegnarglielo, è stata lei a passarle la ricetta segreta dei cupcake. Annie era solo una bambina, e si ricorda ancora di quelle sere passate a cucinare nella grande casa dei St. Claire, a San Francisco, dove sua madre faceva la domestica. Quei dolci sono l'unico ricordo che le rimanga della madre, morta troppo presto. E di Julie, primogenita dei St Claire, quasi una sorella per lei. Ma la loro amicizia era finita a causa di un tradimento imperdonabile. Sono passati anni da allora. Annie ha lottato per affermarsi, si è ribellata alle convenzioni, ha studiato per fare della sua passione e del suo talento un lavoro. E ce l'ha fatta. Adesso è tornata a San Francisco e vuole realizzare il suo sogno: aprire una pasticceria. C'è una sola persona in grado di aiutarla: Julie. La ragazza, ormai avviata a una brillante carriera di donna d'affari, si sta per sposare, ma non ci pensa due volte. Aiuterà l'amica, e forse questa sarà la chance per farsi perdonare. Ma funesti e inspiegabili incidenti cominciano ad accadere, uno dopo l'altro. Qualcuno sta cercando di sabotare in tutti i modi il loro progetto. Perché i conti con il passato non sono affatto chiusi. E c'è un segreto che non è stato ancora svelato.
Avevo letto la trama di questo libro sulla rivista “Il libraio” ed ero rimasta colpita dal titolo estremamente dolce e dalla copertina accattivante, ne avevo letto la trama e, alla fine, lo avevo accantonato col pensiero “Sarà la solita fregatura”.Poi, poco tempo fa, un sabato pomeriggio ero al supermercato con mio marito per la solita spesa settimanale, ci siamo fermati nel reparto libri, ho visto questo romanzo in offerta e l’ho acquistato. Questo è successo prima delle ferie e la dice lunga il fatto che abbia aspettato così tanto tempo a leggerlo: il sospetto della fregatura aleggiava ancora tra di noi.
E in effetti non è che sia stata proprio una lettura entusiasmante, nonostante la storia avesse un potenziale. La Donohue ci racconta la storia di due donne, Annie e Julia, amiche del cuore fino alle scuole superiori quando, a causa di voci messe in giro da Julia sul conto di Annie, quest’ultima viene sospesa e rischia di non essere ammessa al college.Ritroviamo entrambe anni dopo, ormai adulte e con la propria vita: Julia è una manager di successo mentre Annie è una pasticcera con un talento speciale, soprattutto per fare i cupcake. Figlia di una ricca famiglia la prima e di una ragazza madre ecuadoriana la seconda, crescono insieme e diventano amiche per la pelle fino a quando, a causa di un ragazzo col vizio di tenere il piede in due scarpe, la loro amicizia finisce e le due si allontanano in modo definitivo.Sarà poi una tragedia capitata a Julia a far intersecare di nuovo le strade delle due donne che decidono di aprire in società una pasticceria specializzata, appunto, in cupcake. Saranno poi alcune disavventure a riavvicinare le due ex amiche che, alla fine, ritroveranno l’intesa e l’armonia di un tempo.
Nonostante la trama banale penso che questa storia potesse avere delle buone chance per piacere, invece anche la scrittura è mediocre, la caratterizzazione dei personaggi è dozzinale e spesso i dialoghi e la descrizione dei pensieri irritano da tanto sono insulsi. Più di una volta mi sono ritrovata a pensare di prendere a schiaffi Julia per via dei discorsi vuoti che faceva oppure a scuotere Annie, troppo incline a piangersi addosso.Tutto questo durante tutta la prima metà del libro, poi, ad un certo punto, la narrazione migliora anche grazie al racconto di alcuni avvenimenti meno insignificanti rispetto a tutti gli altri narrati in precedenza. Insomma, un’occasione sprecata secondo me perché poteva essere un romanzo davvero meno insignificante, seppur leggero.
E poi parliamo del titolo: in lingua è How to Eat a Cupcake che da noi diventa miracolosamente Un soffio di vaniglia tra le dita. Mi spiegate il senso, tanto più che non c’è nemmeno un cupcake alla vaniglia o un bastoncino di vaniglia o dell’estratto di vaniglia in tutto il libro?

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