Una delle grandi novità di quest’estate in casa nostra è che siamo passati a leggere i classici. Peter Pan, Heidi, La fabbrica di cioccolato, Il richiamo della foresta e l’ultimo terminato proprio poche sere fa è stato Ventimila leghe sotto i mari. Lo conoscete? Sapete come finisce?
E’ un viaggio avventuroso a bordo del sottomarino Nautilus, dove per caso arrivano il professore che narra la storia e il suo servitore Conseil. Incontrano il mitico Capitano Nemo, uomo misterioso che li tiene in prigionieri sul Nautilus perché non svelino al mondo la notizia di questo mezzo misterioso che salpa per tutti i mari all’insaputa di tutti. Alla fine i due prigionieri e l’amico Ned Land riescono a fuggire e il romanzo si conclude dicendo più o meno così: chissà se il Capitano Nemo ci starà cercando, se un giorno lo incontreremo di nuovo o il mondo saprà del suo sommergibile, speriamo che prima o poi il mare restituisca la bottiglia che contiene la sua storia e finalmente scopriremo chi era. Bellissimo, abbiamo sognato per giorni di vedere i passaggi segreti sotto i mari, paesaggi di corallo in fondo alle acque e la mitica Atlantide. Il finale ci farà guardare ogni bottiglia che troveremo sulla spiaggia (e speriamo di trovarne poche se chi passa prima di noi riesce a centrare il cestino).
Chiuso il libro, buona notte! Tutti a nanna e la mattina dopo leggo sulla prima pagina del giornale che un sottomarino è sbucato da sotto la nostra città. L’ho presa per uno scherzo. Al secondo giornale mi è venuta la curiosità. Ho scoperto che era vicino a dove lavoro e sono andata a fare le foto per i miei bambini. E’ un allestimento finto, che serve per girare lo spot di una compagnia di assicurazioni. Buffo!
Il giornale però aveva ragione: Milano è una città che ama i sommergibili, già perché io me lo ricordo il Toti quando è arrivato al Museo della Scienza e della Tecnica.
Non so perché, forse avevo gli ormoni in subbuglio perché ero incinta, ma mi commuoveva tutta quella gente che lo seguiva piedi, i semafori spostati, le manovre quasi impossibile di un gigante del mare che veniva ad abitare vicino a noi. Allora come oggi tutti guardavano il sommergibile e gli facevano una foto.
Ci piacciono decisamente.