Una delle differenze più evidenti tra i ritratti fatti all’esterno usando la luce naturale e quelli realizzati con luce artificiale è lo sfondo. Le immagini create utilizzando luci artificiali tendono ad avere sfondi più scuri.
Ciò permette di catturare lo sguardo dell’osservatore e di focalizzare l’attenzione sul soggetto. Questo articolo vuole essere una guida per raggiungere quest’effetto visivo utilizzando solo la luce naturale.
Nella maggioranza dei casi, quando si scattano ritratti solo con la luce naturale lo sfondo risulta molto chiaro e luminoso. Da un punto di vista tecnico, quando si fa una fotografia usando la luce naturale, l’esposizione generalmente è impostata sulla tonalità della pelle del soggetto, che di solito è più scura dello sfondo.
Se, però, abbiamo l’esigenza di ottenere uno sfondo scuro e un’illuminazione perfetta della pelle, la soluzione è sottoesporre l’immagine. Questo ci aiuterà non solo a ottenere una figura perfettamente illuminata, ma anche a conservare la stragrande maggioranza dei dettagli.
È molto più facile lavorare sulle ombre che non sui punti troppo illuminati. Al contrario di quello che si può pensare, infatti, far emergere i dettagli da un RAW sottoesposto non significa creare rumore digitale, se viene fatto bene.
Al giorno d’oggi, qualsiasi reflex digitale sul mercato è in grado di far emergere dettagli dalle ombre, senza creare rumore.
Se seguirai tutti i passi che adesso ti spiegherò, è garantito che otterrai dei risultati fenomenali.
Prima di concentrarci sui vari passaggi, è importante toccare un argomento che impensierisce molte persone: guardando attentamente il risultato finale, il soggetto continua a sembrare sottoesposto.
Questo perché solo alcune aree della pelle sono state illuminate per renderle appositamente le uniche esposte. Questo attira lo sguardo dell’osservatore direttamente sul volto del soggetto, perché è la zona più luminosa del ritratto.
Perché non ottenere l’esposizione giusta già in macchina?
Tecnicamente, sottoesporre è già ottenere l’esposizione giusta in macchina. Quando vuoi ottenere quello sfondo scuro che di solito viene solo con la luce artificiale, per illuminare il soggetto ti serve meno lavoro in post-produzione.
Su questo non c’è molto altro da dire o spiegare: la pelle occupa il 10% dell’immagine e lo sfondo ne occupa il 90%. In post-produzione, illuminare la pelle è sicuramente più semplice che scurire lo sfondo.
Continua a leggere per scoprire perché.
Quando scatti, è importante farlo in RAW. Questo tipo di file contiene tutte le informazioni aggiuntive sulle ombre.
È possibile usare Adobe Camera Raw o Lightroom per illuminare le ombre e far emergere la luce.
Personalmente, gli aggiustamenti che uso di più sono Shadows (Neri nella versione italiana), Whites (Luminosità), Clarity (Chiarezza) e Luminosity (Luminanza), che trovi nel pannello HSL.
Ricordati che sottoesporre l’immagine e non illuminare correttamente il soggetto sono due cose completamente diverse. Per far sì che questo espediente funzioni è fondamentale che il soggetto sia illuminato in maniera corretta.
Se la luce che colpisce il soggetto è dolce e uniforme, non avrai assolutamente nessun problema nell’illuminarlo in post-produzione. Mentre stai fotografando, cerca di rimanere focalizzato sulla luce e sulla direzione da cui proviene. Una volta che il soggetto è illuminato a dovere, sottoesponi l’immagine leggermente.
Sottoesporre un’immagine non è una scienza esatta. Varia da immagine a immagine, da soggetto a soggetto e da sfondo a sfondo.
Il suggerimento migliore è di guardare le foto mentre le scatti e concentrarti sui punti di luce. L’obiettivo è quello di evitare le luci bruciate. Se le luci sono troppo forti, puoi dire addio ai dettagli della pelle.
A meno che il tuo scopo non sia quello di ottenere una pelle perfetta sovraesposta, in stile Barbie, le luci bruciate dovrebbero essere evitate a tutti i costi.
In alcuni casi, lo sfondo può presentare luci sparate, come un raggio di Sole o il cielo. In casi come questo, dei pixel sovraesposti sono accettabili.
Un’immagine sottoesposta rende tre volte più semplice schermare e bruciare. È molto più facile rischiarare i punti di luce sulla pelle che scurirla tutta. Quando si lavora con un colorito scuro è anche molto più semplice modellare la pelle e la struttura del viso. Schermare e bruciare è assolutamente necessario se vuoi ottenere, come risultato finale, la luce perfetta.
Personalmente, la regolazione migliore per questo metodo la ottengo utilizzando la priorità di diaframma. Poi scavalco manualmente le impostazioni automatiche della fotocamera utilizzando la compensazione dell’esposizione e sottoesponendo con pochi click. Questa opzione è presente in ogni reflex digitale.
Preferisco concentrarmi sulla composizione, la luce, la posa e l’espressione invece che perdere tempo e buttare via i miei sforzi, scattando in manuale.
Usare flash esterni è un modo fantastico per illuminare. Faccio un applauso a tutti coloro che li usano, e che li usano bene. Però, credo che usare flash esterni dia luogo a tutta una serie di ulteriori complicazioni, che finiscono con il prevalere sul processo creativo.
C’è sempre un tempo e un luogo per i flash. Considera che, quando utilizzi la luce naturale, non hai bisogno di assistenti; il tempo a tua disposizione lo impieghi concentrandoti su cose come la composizione, l’espressione e la comunicazione con il soggetto.
Come sempre, i metodi usati dipendono da un’ampia gamma di fattori. Con il metodo della sottoesposizione non è necessario usare luci, riflettori e assistenti per ottenere risultati fantastici.
La luce naturale è piuttosto potente: dovrai concederti del tempo per diventare abile nel gestirla e applicare le procedure corrette per ottenere risultati veramente eccezionali.
Puoi trovare altre fotografie con confronti prima/dopo su Dani Diamond Photography.
Articolo di DANI DIAMOND liberamente tradotto dall’originale: https://fstoppers.com/bts/natural-light-tip-will-have-strobists-selling-their-lights-51206