Sabato 24 Ottobre 2015
Dopo aver assistito alla conferenza stampa per la presentazione dello urban fantasy Talon presso la Sala Della Balla del Castello Sforzesco a Milano - nel vivo dell’affollatissima Bookcity -, io ed i miei colleghi Marco e Sveva siamo ora in attesa di entrare al Ristorante NooN per partecipare all’happy hour organizzato dalla casa editrice HarperCollins Italia per la stampa, in cui avremo l’occasione di intervistare a tu per tu Julie Kagawa, giovane e simpaticissima autrice del libro.
RECENSIONE
Siamo fra i primi arrivati sul luogo, ma mentre chiacchieriamo vediamo venirci incontro un corteo familiare: ecco le ragazze della redazione, Julie Kagawa affiancata dalla sua interprete, alcuni degli autori degli interventi della conferenza stampa, “tallonati” da un gruppo di giornalisti e blogger.
Io e Marco salutiamo Sveva, che ha curato la parte della conferenza stampa, e ci apprestiamo ad entrare per non passare da primi a ultimi.
La location è molto gradevole, nella saletta a noi riservata dei lampadari -sole appesi al soffitto con un filo sottilissimo, come sospesi, creano con un particolare effetto luce/ombra un’atmosfera soffusa, calda e accogliente. La sala si riempie in fretta, e a gruppetti prendiamo posto ai tavolini con una rapida ricognizione dell’ambiente circostante: in posizione “strategica” centrale un tavolo con bevande e bicchieri, spaziando con lo sguardo verso il fondo della sala si intravede un rinfresco – la ricognizione si approfondisce e scopriamo vari vassoi con pizzette, panzerottini, torte salate, salumi, antipastini di verdure e farro e –udite udite – sushi.
Durante l’intervista, noto divertita che di tanto in tanto Julie si avvicina all’interprete e sbircia da dietro le sue spalle il foglio con le domande (in italiano) che lei le sta traducendo oralmente, come se volesse leggerle di persona – o forse era un modo per capire quante domande rimanevano?
Ma passiamo all’intervista vera e propria, per farvi conoscere più da vicino questa simpatica ragazza statunitense, che ama i draghi, i videogiochi e gli anime.
Come e quando ha preso vita Talon?
Talon in realtà ha avuto inizio quando ero al liceo, ho scritto questa storia in cui c’erano una ragazza drago ed un cacciatore di draghi, ma allora si svolgeva nel Medioevo e non ai giorni nostri. Col passare degli anni la trama si è evoluta e l'ho cambiata, e sono felice di aver potuto trasportare i miei due personaggi Ember e Garret in una storia ambientata nei tempi moderni, e soprattutto sapere che sia stata pubblicata e ora tutti possano leggerla.
Quando avevo l'età di Ember ero molto ribelle e riottosa e gli insegnanti con me non avevano vita facile, mi beccavo con gli altri, ero difficile da gestire e avevo un caratterino un po’ pesante. Questo si vede anche in Ember. Quello che probabilmente rende Ember diversa è che lei è molto coraggiosa, ha il coraggio di dire ciò che pensa e di far rispettare i suoi diritti e mi sarebbe piaciuto essere come lei. E naturalmente.. avrei voluto essere un drago :)
In quale giorno o in quale situazione hai dovuto lottare con te stessa per impedire che si liberasse "il drago" che c'è dentro di te, come forse in ognuno di noi?
Soprattutto quando sono in ufficio, guardo Twitter e leggo di cosa succede nel mondo, quello che scrive la gente sulle varie situazioni, vedo molta passione anche nei pareri contrastanti delle persone e mi vorrei schierare, ma a volte devo ricordare a me stessa che è meglio non lasciarmi coinvolgere, perché se lo facessi mi ritroverei in una situazione difficile, iniziando magari una cosa che non va bene, allora decido di chiudere Twitter e mi dico “tengo dentro il drago e vado a leggere un libro".
Persone nella vita reale in generale no, di solito mi ispiro a personaggi di cartoni animati o videogiochi. Mentre scrivo li immagino come personaggi degli anime, non come persone reali.
(A questo punto veniamo interrotti dall’arrivo di un piatto fumante di risotto alla milanese per ciascuno di noi, con somma sorpresa di tutti. Ma abbiamo ancora domande interessanti da fare e l’intervista riprende subito)
In realtà spesso, e qui torniamo ai videogiochi: per tante scene e scenari ho preso ispirazione dalle ambientazioni dei videogiochi, come per esempio vari mondi fantastici, pianeti e territori che attraversi con il tuo personaggio durante il gioco.
A volte ascolto musica, seguo Pandora Radio, tra i miei artisti preferiti ci sono Within Temptation, My Chemical Romance, Taylor Swift, Two steps from hell, colonna sonora epic di un film, e altri sono Skilled e The Offspring. (Scoprendo molti gusti in comune con la sottoscritta, azzardo un “E i Nightwish?”. Julie con un gran sorriso risponde “Ah sì sì, è vero, anche i Nightwish! Li ascolto nel canale dei Within Temptation”)
In generale per Ember, Dante e Cobalt mi sono ispirata al drago tradizionale europeo, quello alato che sputa fuoco, e la coda appuntita. Invece nei prossimi libri, più avanti nella storia, appariranno dei draghi dall’aspetto diverso, di ispirazione orientale.
Nei prossimi libri avrà il suo punto di vista e sarà lui che racconterà la storia.
Ci saranno ancora combattimenti di draghi, ma anche romanticismo, più avventura, e.. altri draghi!
Prima di tutto bisogna leggere molti fantasy, trovare buoni libri fantasy, e poi.. scrivere. Esercitarsi molto, la scrittura è una competenza che va esercitata se vuoi essere pubblicato, e magari fissarsi una quantità di parole da scrivere al giorno e farlo .. finché non è fatta.
Mi piacerebbe moltissimo, ma non mi viene in mente nessun attore in particolare, purtroppo non conosco molto le celebrities.
L’intervista termina con una foto di gruppo, a ricordo dell’incontro e di questa nuova esperienza, che mi ha inoltre permesso di conoscere i miei colleghi inviati, ora anche amici, Marco e Sveva.