Flavia ha solo otto anni e conosce la forma della morte. In piedi su una sedia, il naso incollato alla finestra, in una calda notte di giugno ha assistito al delitto di Gaetano Scalise, consigliere comunale di un paesino del Salento. Dai suoi racconti incerti dipende la felicità di molta gente, e innanzitutto la propria. A raccogliere i ricordi, i disegni, i cinguettii della bambina c’è Concetta, assistente sociale in sovrappeso, donna abitudinaria e semplice, con il suo piccolo rassicurante universo: un solo antico amore, la madre cocciuta, un badante indiano dal cuore d’oro, l’amica fidata, una cagna inquieta. Le vite di Flavia e Concetta si legano saldamente, mentre le stagioni sfilano mute, reticenti, immobili come muretti a secco. La verità non è che uno tra i tanti desideri che le tengono unite.
Elisabetta Liguori è nata nel 1968 a Lecce, dove vive ed è cancelliere presso il Tribunale dei Minori. Scrive sulle pagine culturali del Nuovo Quotidiano di Puglia. Ha esordito con il romanzo Il credito dell’imbianchino e nel 2007 ha pubblicato con Pequod Il correttore. Ha partecipato a varie antologie.
La felicità del testimone - Elisabetta Liguori (Ed. Manni)