Si trattava infatti di un oggetto triangolare con angoli marcati, alto all'incirca un metro e venti. Il lato più largo era in alto ed era di circa 80cm; il vertice, verso il basso, terminava con due piccole appendici sulle quali l'oggetto muovendosi, saltava. Bruno V. accellerò per portrsi più vicino all'oggetto che però manteneva sempre una specie di distanza di sicurezza.
Con un po' di fatica riuscì a raggiungerlo e sorpassarlo tanto che riuscì a guardalo con più attenzione. L'oggetto non era trianfolare ma conico e la parte superiore aveva una protuberanza sferica che emetteva scintille, l'inseguimento, ad una velocità non molto elevata, durò per circa un centinaio di metri.
Improvvisament la "cosa" girò di 90 gradi e s'infilò in una stradina laterale che si perdeva nella campagna; fu in quel momento che Bruno V. si sentì trafiggere in tutto il corpo da mille piccole punture dolorose, un dolore breve ed improvviso che lo fece desistere dall'inseguimento e preferì ritornare verso Boschetto.
Ma la vicenda non finisce qui, pochi minuti dopo, Oscar T., anche lui residente a Boschetto, si ritrova a passa nello stesso tratto di strada a bordo della sua BMW. Ad un tratto un sibilo acuto, lacerante e persistente ruppe il silenzio della notte. Il luogo dove il Oscar segnalò il fenomeno, era lo stesso, si seppe dopo, dove era scomparso il "triangolo" visto da Bruno