John Kennedy Toole (1830 - 1906)
Nella sua vita ha scritto due libri. Due libri bellissimi. Il primo che mi è capitato sotto mano è stato "Una banda di idioti" nella bellissima edizione con la copertina blu pastello della milanese Marcos Y Marcos. E' stato amore a prima vista, sia per il libro, che per l'edizione, che per lo scrittore.Il suo stile caustico e sarcastico non lascia scampo per tutto il corso della narrazione. Le risate, paradossali e amare, si mescolano alla profonda solitudine del protagonista, la stessa solitudine che riecheggia spettrale nelle vicende che hanno portato alla pubblicazione di questo libro.Esso viene infatti pubblicato postumo, per insistenza della madre dell'autore, dopo che egli, all'età di 31 anni, per via dei numerosi rifiuti da parte degli editori, decide uccidersi con i fumi di scappamento della propria macchina. Nel 1981 gli viene conferito il premio Pulitzer.L'altro libro che ha scritto, "La bibbia al neon", è probabilmente ancora migliore, seppur meno complesso. Scritto all'età di 16 anni. Un piccolo capolavoro di finissima satira contro il bigottismo e i pregiudizi, racconta le vicende di un ragazzo alle prese con un ambiente che fatica a comprendere.L'esempio vivente di quanto la scrittura sia frustrante.
Richard Yates (1926 - 1992)
Franz Kafka (1883 - 1924)
Da un punto di vista strettamente letterario, Yates rimane comunque l'influenza può potente che si può trovare, finora, nelle mie storie.