Un tuffo al cuore

Da Eymerich

Un viaggio negli abissi verso il superamento delle nevrosi della frenetica vita contemporanea e l'accettazione della gioia del vivere.


"così tra questa immensità s'annega il pensier mio
e naufragar m'è dolce in questo mare."
   [G. Leopardi, L'Infinito]
Dal 18 Agosto fino al 2 Settembre presso la Sala Espositiva Telemaco Signorini, a Portoferraio-Isola d'Elba, sono in mostra le opere di Mario Branca. L'esposizione curata da Nuovospazio Artecontemporanea, in collaborazione con "Acqua dell'Elba", mette in scena un'ambientazione decisamente suggestiva per le opere dello scultore milanese. Due piccole sale in riva al mare rievocano attraverso intense luci azzurre e la disposizione delle opere un'abisso perduto, nel quale il visitatore si perde, assorto nella contemplazione di strane creature metalliche, quasi fiabesche, e relitti. 

Nonostante la modesta estensione non si si può non venirne affascinati e non notare quanto l'allestimento sia pertinente e calzante con il messaggio vitale delle opere di Branca. Queste infatti elogiano alla vita stessa in un mondo sottomarino, dove la natura genera nuova vita, lontano dall'aridità della superficie che rispecchia la durezza umana. Come sostiene Aldo Benedetti, nell'introduzione al catalogo, "le strutture di Branca in rame o acciaio si saldano perfettamente come pure lettere di un linguaggio nuovo ed esclusivo, evocano l'estasi quasi infantile di fronte al miracolo della creazione, il suo è un indurci a ricordare le cose, nel senso originario del termine, cioè far ritornare al cuore le immagini infantili, tornare a stupefarci di fronte alla perfezione armoniosa della natura [...]". Branca con queste opere si allontana decisamente dalla monumentalità della scultura celebrativa, per rivalutare in modo leggero, appassionato e anche giocoso le piccole cose che giacciono sul fondale della nostra esistenza, ci invita a ritrovare il fanciullino che è in noi e ad approcciarci al mondo con la sua curiosità. Ci si immerge così in un universo quasi fiabesco che rimanda alle creature fantastiche di Klee ed alla leggerezza degli insetti di Melotti. Anche il disegno pulito, lineare ed essenziale evidenza l'influenza dei due grandi artisti.
Decisamente suggestiva è l'opera Pesce Scatola, l'artista esalta la capacità della natura di adattamento morfologico, il pesce sembra infatti cinto da una corazza che lo protegge e ne garantisce la sopravvivenza nelle profondità degli abissi, come scrive Aldo Benedetti "una garanzia di reazione al timore di affrontare la vita e di riscatto a ogni forma di costrizione, ignorando quello catene che pendono lontane alle spalle del pesce come un'esca spezzata, delicata metafora di detenzione esistenziale da cui Branca ci assicura la fuga, un passaporto liberatorio.
La bellezza di questa mostra e quindi delle opere dello scultore, è proprio questa esortazione alla vita, impossibile da non percepire camminando in questo magnifico fondale marino, dove ciò che ci è mostrato non è l'invisibile, ma il visibile che i nostri occhi ignorano o non riescono a vedere più. Ci mostra una "dolce vita" da ritrovare in fondo al cuore.

Intervista allo scultore durante l'inaugurazione della mostra il 18 Agosto:
http://www.youtube.com/watch?v=BADhVrqbGH4&list=PLLm5o3jN6SGRc_OVDOIDWwxFhrnqGTvQO
Per saperne di più:
http://www.brancasculture.com/
http://www.gallerianuovospazio.it/

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