Un'ultima pennellata

Creato il 09 gennaio 2014 da Enricobo2
Dice Ommar Khayyam nel primo distico delle sue quartine: -Se fosse dipeso da me il mio venire, forse non sarei mai venuto e se da me dipendesse l'andarmene, quando mai me ne andrei?- Scusate se sono monocorde in questi giorni, ma certe perdite ti colpiscono più di quanto ritenevi possibile anche se un poco ti dovrebbe rincuorare la naturalità dei tempi e il corretto corso degli eventi. Però far colazione al mattino, aspettare inconsciamente i lievi rumori al di là della porta, alzare gli occhi ed invece vedere sempre buio, sentire che non arriva nessuno ancora e sapere che non arriverà più, ti lascia un senso di vuoto, una deprivazione sorda e carica di malinconia. Lo abbiamo lasciato là, in quel piccolo cimiterino di montagna dai sentieri coperti di neve fresca che scricchiola sotto le scarpe e che il sole rende lucida. Quando te ne vieni via e chiudi il cancelletto, tutto si acquieta e lascia fuori le convulsioni della vita, la frenesia delle aspettative, perché ormai tutto è compiuto. Quanti rivolgimenti in quasi un secolo e tutto interamente vissuto, eppure quando te ne vai, pare sempre che ti manchi ancora qualche piccola cosa per terminare il quadro, un'ultima pennellata che forse vorresti dare per lasciare la tua opera davvero compiuta, mentre la tragedia del divenire non è di per se stessa concludibile. Tuttavia il nostro Giuseppino si è portato con sé un bilancio che non può che almanaccare come positivo. Quantomeno ha avuto la soddisfazione di ripensare sempre a quanto aveva sentenziato il medico, chiamato al suo capezzale di bambino esile e malaticcio. "Non mandatelo ancora a scuola, tanto non arriverà ai sei anni". Così, invece di crescere con gli altri fratelli, fu mandato dai nonni, in un piccolo paesino di mare a terminare la sua infanzia correndo e giocando a piedi nudi sulla spiaggia. Era il 1922.
Cuore, quando il tempo ti porta tristezzae va via d'improvviso dal corpo l'anima pura,siedi sulla neve e vivi felice ancora un momentoprima che l'erba spunti dalla tua cenere.
Ommar Kayyam (Quartine)
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