ieri sera ho conosciuto un uomo. vecchio il giusto per raccontare storie, giovane quel tanto per raccontarle per bene.
era seduto a tavola con noi, con HDC, me, i genitori di HDC, suo figlio, la moglie di suo figlio e il nipote, il piccolo adriano, chiamato così in omaggio all’imperatore e alle sue memorie.
suo figlio si chiama Nadi, è francese, ma di origine italiana, delle marche.
per questo suo padre, a tavola con noi, parla italiano, anche se col pudore e gli errori di chi manca da troppo tempo.
da quando è arrivato in francia da bambino, è tornato in italia solo una volta. per sua moglie era invece la prima in assoluto.
il padre di Nadi ha un nome misterioso ed elegante: Alzemiro.
ci spiega che forse, è l’unico al mondo a chiamarsi così, Alzemiro. Nessuno in italia ha quel nome, per quel che ne sa lui, e neanche nessuno in francia.
il suo nome nasconde una storia. la storia del nonno di Nadi, italiano, soldato in Africa ai tempi della guerra di Eritrea.
e di un suo caro amico arabo: Alzemir, che morì tragicamente, come si suol dire, come se ci fosse il modo di morire altrimenti.
e così, ritornato a casa, chiamò suo figlio col nome dell’amico arabo, italianizzandolo in Alzemiro.
e poi andò in francia, portandosi dietro il bambino.
e poi un giorno, nacque Nadi, che ieri sera, insieme alla moglie francese, aveva chiamato suo figlio col nome di un imperatore romano nato in spagna.
perchè così è la vita e così il vento porta i nomi di qua e di là dal mare, sospingendo le barche dei disperati, la loro speranza, la loro paura e la loro voglia di un futuro migliore.