Ultimo giorno di scuola al Galileio: due ore soltanto, di festeggiamenti e allegre golardie.
La circolare diceva: I Sig.ri Docenti alla fine della seconda ora sono pregati di scortare le classi nell’atrio per garantire un’uscita ordinata e corretta degli studenti.
Certo.
Un assembramento di adolescenti, pronti in assetto da combattimento: un muro di braccia e gambe pronte a sfondare i cancelli, urlanti e gioiosi per la fine della scuola. Cori, scoppi di petardi, macchine fumogene concorrono a rendere l’uscita corretta e ordinata, mentre i professori si rintanano nelle loro aule, spauriti dall’esercito studentesco. Il preside va in giro armato di un superliquidator, la vice ne ha addirittura 3, armata fino ai denti; armi sequestrate che servivano agli studenti per un’uscita corretta e ordinata.
Ecco l’ultimo giorno di scuola. Ogni scuola c’ha il suo. Ogni ultimo è diverso.
Di primi giorni di scuola non ne ho mai visti, ma agli ultimi sono sempre lì.
Quest’anno ci sono state foto, dolci, muffins, pensieri, e tanta allegria. Perchè saranno pure dei piccoli troll ma sono buffi nella loro trollaggine.
E io sono la solita crespa anaffettiva, diversamente prof, che alla fine dell’anno vorrebbe fare un discorso sensato ma si ritrova a dire delle cazzate tali da pensare di essere posseduta da uno spirito trollesco.
Comunque anche quest’anno è finita.
Con un’uscita corretta e ordinata.