Ora, si dà il caso che in settimana, Giulio Mozzi (qui) abbia parlato di un libro di John Cheever in modo tale da invogliarne la ricerca e la lettura. Stamani, dunque, son tornato sui miei passi e ho preso il libro su indicato dell'autore americano e ho avuto la subita impressione di aver tra le mani un piccolo capolavoro. Eccone un assaggio:
«All'epoca della quale sto scrivendo, il jogging era molto diffuso in tutte le città del mondo che lui conosceva. Verso la fine della giornata, a Rotterdam o a Mosca, nel brillante riverbero invernale che allieta a volte New York o nella prime nevi di Copenhagen, vedevi uomini e donne di tutte le età e di tutti i ceti venire avanti per godersi una bella corsa. I soli premi di queste fatiche erano piccoli trofei senza valore. Presto naturalmente sarebbe intervenuta la commercializzazione, ma sarebbe intervenuta soltanto dopo, e il jogging era ancora uno dei pochi sforzi umani impegnativi che non avesse alcun rapporto con le banche. Una sera ad Amsterdam o a Leningrado – Sears non ricordava la città ma doveva avere una certa conoscenza della lingua che vi si parlava – Sears aveva fermato una dozzina di joggers per chiedere loro perché correvano. «Corro per trovare me stesso», dicevano. «Corro per perdere peso, corro perché sono innamorato, corro per dimenticare i miei debiti, corro perché ho il cazzo duro da tre settimane e spero di calmarmi, corro per sfuggire a mia suocera, corro per la gloria di Dio». Tutte le risposte gli erano parse soddisfacenti e comprensibili, e ora, ogni volta che al crepuscolo, a Bucarest o a Des Moines, a Venezia o a Calgary, vedeva comparire i joggers, essi erano per lui una prova caparbia e irriducibile della ferma decisione d'eccellere dell'uomo. E mentre attraversava la città in quella sera di pioggia lo superarono molti di loro. Lei venne ad aprirgli in vestaglia, una logora vestaglia azzurra. Lui si spogliò in meno di un minuto. «Non ne potevi proprio più,» disse lei teneramente, un po' di tempo dopo.»A parte. Provate per divertimento a sostituire le parole jogging con blogging e joggers con bloggers.
¹Attualmente il libro è edito da Fandango. Vedi qui