Giorgio, come ti è venuta l’idea di questo viaggio con il parapendio a motore?
Prima di tutto il legame affettivo che mi lega al fiume Po. Durante la mia infanzia ho passato molto tempo sulle sue sponde, che hanno rappresentato il mio primo incontro con l’avventura e con quello che può essere definito un concetto più astratto di libertà. Inoltre, a mio parere, il Po, ma più in particolare ancora la pianura alla quale ha dato vita, possono essere considerati una sorta di termometro della nostra esistenza. Infatti le condizioni che hanno contribuito alla fertilità, sono anche la causa (indiretta) della terza area più inquinata del mondo, la prima in Europa. L’uomo ha da subito capito che queste zone potevano essere sfruttate, ma la situazione è poi scappata di mano. Il contesto ambientale di questa zona, negli ultimi decenni, è cambiato drasticamente a causa dell’intensificarsi di insediamenti produttivi, capannoni e centri commerciali. Ciò che cercherò di fare nel corso del mio volo è trovare aree di paesaggio incontaminato, fasce protette che mi restituiscano l’idea di quello che poteva essere questo percorso fluviale prima dell’intervento umano.
Come pensi che si svolgeranno le tue giornate e come ti organizzerai per vitto e alloggio?
800 chilometri non sono così tanti da percorrere, per cui credo che
Sul piano tecnico no, perché non si tratta di un volo particolarmente difficile: volerò in pianura, senza problemi di quote o ostacoli. Però, come in ogni cosa, ci possono essere degli imprevisti che andranno gestiti. La cosa positiva è che volerò in zone pianeggianti nelle quali non sarà difficile, eventualmente, trovare punti di atterraggio alternativi. Verificando in volo che ci sia uno di questi spazi “a portata di planata”, non ci saranno difficoltà in caso di inconvenienti.
Cosa ti aspetti da questo viaggio?
Non mi aspetto nulla, eccetto quello che accadrà. Non si tratta di una gara, non stabilirò nessun record. Si tratta principalmente di un’esperienza umana. Ecco, forse quello a cui posso ambire è di uscire da quest’avventura con un arricchimento personale sul piano esperienziale. Se poi questo accadrà anche sul piano emotivo, tanto di guadagnato! Quello che ovviamente spero è che alla fine i miei scatti riescano a raccontare ciò che vedrò e anche che proverò durante il mio volare inseguendo la via dell’acqua.
Tutti coloro che vorranno seguire il viaggio di Giorgio in tempo reale non dovranno fare altro che collegarsi al sito Giorgiosandrone.com, dove il fotografo terrà un diario giornaliero corredato di immagini e video. Lo trovate anche sul suo account twitter@GiorgioSandrone.
Eletrotter
Vivo a Torino, città che amo profondamente, Ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.