Nel mese di settembre Jönköping diventa la capitale europea della cultura. Le molte iniziative fanno competere la piccola cittadina svedese con le capitali della
cultura europea: Parigi, Roma, Berlino. Non cambierei la mia città con nessun
altro posto al mondo in questo periodo!
S’inizia con il cosiddetto “Allmogemarknad”; si continua con la giornata della cultura, con eventi ed avvenimenti che durano per tutte le ventiquattro ore(o quasi) e che coinvolgono l´intera città per finire, a inizio ottobre, con l´imperdibile festival del cinema di Jönköping.
Quest´anno, e personalmente dubito mi potesse andare peggio visto i miei gusti,
il tema del festival sarà il Giappone.
Il primo evento a cui da buon svedese medio ho partecipato con entusiasmo, è stato l´”Allmogenmarknad”. Durante questo evento la città, o almeno una delle sue piazze, si trasforma e fa un bel balzo all´indietro di 150 anni, quando l’Italia ancora non esisteva e la Svezia era un paese da cui si scappava a causa della fame e della tubercolosi.
L´obiettivo era quello di ricostruire un mercato cittadino come poteva apparire intorno al 1850. Non solo. L´atmosfera del mercato antico sarebbenstato un poco rovinato se sulle bancarelle si fossero venduti dvd, ipad e giochini della playstation. Quindi anche queste cercavano il più possibile di adattarsi alla giornata e di vendere prodotti che in pratica non hanno mercato da almeno cento anni. Il fatto che siano fuori mercato una ragione ce l´avrà pure, questo è il motivo per cui l´entrata costava circa 5 euro. Sponsorizzarsi con le vendite di pellicce di lana di pecora, pane duro e altre zozzerie sarebbe stato alquanto complicato.
Devo dire che l´evento mi ha sorpreso in positivo. C´era una mezza locomotiva che faceva pochi metri di strada ma che aveva il suo perché, gente(attori) vestita come non avrei mai avuto il coraggio di vestirmi nemmeno 170 anni fa, con il loro bel frak e con le loro belle tube. Ma non solo.
La società del mercato era prevalentemente proletaria. E quindi pastori
con le capre, contadini trainati da enormi buoi, cavalli trainati da poveri
cocchieri che portavano i signori. Tutti questi animali, come potete
immaginare, portavano anche la loro bella quantità di merda. Ma immagino che un
cittadino di Jönköping del 1800 non si curasse troppo di finire con i piedi
nudi proprio sopra una fortuna di un quintale.
C´erano bambini dall´aspetto cencioso che suonavano violini agli angoli di strada (ma la grana intravista nei loro cappelli non era molto ottocentesca), spazi dedicati ai mestieri dove si mostrava il duro modo di lavorare di una volta. E poi strumenti antichi, numismatica ma anche riti come si svolgevano nel trapassato. Siccome il tema di quest’anno era il bambino, si è rappresentato un battesimo di una famiglia borghese benestante come si sarebbe svolto a quei tempi.
E infine anche rappresentazioni teatrali e concerti in cui si mostravano i giochi con cui ci si divertiva quando ancora non esistevano i computer ma soprattutto il calcio (ma come diavolo facevano senza pallone?).
Una bella iniziativa. Fate un giro da queste parti l´anno prossimo se vi capita…