E comunque quella piazza era la nostra piazza. E con molta umiltà, con molta fatica da lunedì, comunque vada anche se vinciamo e governiamo in autonomia, con quel pezzo di Paese deluso e tradito noi abbiamo l’obbligo assoluto di parlare e di rispondere a molte istanze giuste. Non possiamo lasciare quel palco alla rabbia, alla violenza, all’epurazione, alla distruzione totale. Abbiamo il compito di cambiare il rapporto tra politica e Paese, di spendere bene, di non rubare, di avere cura del Bene Comune.
p.s . mi ha impressionato pensare che noi eravamo chiusi in 300 all’Ambra Jovinelli, tra di no, e nella nostra piazza c’era il pienone come ai vecchi tempi solo che sul palco c’erano Grillo e Casaleggio.