da qui
Chi sono? Una bella domanda. Ricordo la prima volta che mi toccò seriamente, da ragazzo, ma riguardava un altro: un giovane che intraprendeva un percorso di fede personale. Aveva, per lui, il senso di una sobrietà riconquistata, una motivazione più profonda per l’agire. Provai a rispondere, ma mi trovai in difficoltà: mi veniva in mente quello che facevo, i gruppi a cui partecipavo, il modo in cui impiegavo il tempo. Avrei potuto aggiungere qualcosa sul carattere e le inclinazioni, gli interessi potenziali o coltivati, gli ideali, i difetti, le contraddizioni. Oggi mi rendo conto che l’interrogativo ha un altro senso: la ragione per cui mi alzo la mattina, le radici in cui mi riconosco davanti allo specchio della storia, la memoria di essermi sentito, per una volta, veramente amato. So che non si tratta di un deposito di cui disporre, ma di un fuoco da ravvivare ogni momento, mentre infuria il temporale e la notte scioglie il suo mantello oscuro.