Una bella pezza, su dei pantaloni lisi

Creato il 02 luglio 2010 da Gianclint

Parlando di Luigi Fagiano tempo fa, ho tirato in ballo Ibrahimovic. Ho detto che sarebbe stato l'attaccante ideale per il Milan di questo periodo. Ma non lo dico certo con gioia, visti i princìpi che muovono la mia passione per il calcio.
Preciso, non discuto il valore di Ibrahimovic, un attaccante tra i primi al mondo, piuttosto analizzo il "significato" di questo ipotetico acquisto nel momento storico che stiamo vivendo.
Difatti secondo me, un arrivo di Ibrahimovic al Milan ha due motivazioni. La prima è quella di cui parlavo l'altra volta, trattasi di uno di quei pochi attaccanti che come si suol dire, fa "reparto da solo" e noi in Italia lo sappiamo bene. Quante volte l'abbiamo detto? "l'Inter gioca male. Se non fosse per Ibrahimovic che risolve le partite, non vincerebbero nulla." ed era spesso vero. Tant'è che all'Inter hanno ben pensato di invertire la tendenza, non più "squadra che vince soltanto perché l'attaccante faro e guida è in giornata", bensì "squadra che vince grazie al collettivo e al gioco d'insieme", ci sono parzialmente riusciti quest'anno. Vendendo Ibrahimovic (e altri), hanno sistemato la squadra con quegli innesti che solitamente "non fanno reparto da soli", ma che giocano in funzione della squadra. E' comunque ovvio che ogni partita è un discorso a sé, il risultato finale è determinato da centinaia di fattori, non certo soltato dalla presenza o meno di Ibrahimovic. Venendo a noi a questo proposito, anche al Milan si sta invertendo la tendenza, ma al contrario dei cugini. La nostra... Anni fa... Era la compagine che del gioco di squadra, del collettivo, dello spettacolo "a tutto campo" ne era sempre ed orgogliosamente la porta bandiera italiana, a casa e all'estero. Con l'ipotetico e fantasioso arrivo di Ibrahimovic, sanciremmo quello che ormai lentamente si è venuto a verificare, una regressione del gioco. Finendo col più classico "palla a Ibrahimovic e speriamo che la butti dentro". Ora, siccome sappiamo tutti che nel calcio il risultato è più importante della salute, e quando c'è il risultato c'è tutto, a molta gente potrà piacere anche così. Piuttosto che perdere giocando malissimo, si preferisce vincere facendo figure barbine o peggio ancora, 80 minuti di catenaccio. Sapete come la penso sulla questione, vincere così, A ME non piace, ma mi rendo conto che sono uno di quei pochi che la pensano così e che è ancora romanticamente attaccato alla filosofia del "bel gioco fine alla vittoria".
Ma dicevo che c'è un'altra motivazione all'ipotetico arrivo di Ibrahimovic, tenendo pur sempre conto che trattasi di fantacalcio, e che non c'è niente di concreto o comunque che faccia lontanamente pensare che questo acquisto si concretizzi, almeno da oggi. L'altra motivazione è di carattere "politico". E qui si pesca nel torbido, o si ciurla nel manico, come preferite. Come già detto più volte, come spesso e volentieri dimostrato coi fatti, come sempre accade, non c'è miglior "zuccherino" per i tifosi dissidenti (e dal carattere volubile soprattutto), dell'acquisto di un nome di peso. Del top player, come dice il ginocchio parlante e mai pensante. Praticamente come mettere una bella pezza su dei pantaloni lisi e inguardabili, che magari ci permetterà di non sbucciarci il ginocchio in caso di caduta, ma che comunque ci farebbe andare in giro come dei cretini.
Questa "filosofia di marketing" atta al "controllo delle masse di imbufaliti", funziona spesso, anzi spessissimo. Non investo 50 milioni per rifare la squadra, ne investo 60, ti compro il grande giocatore dal grande nome che fa sognare anche le nonne e i bambini, così sei contento, faccio abbonamenti, riempio lo stadio, rinvigorisco il canale tematico (impresa titanica), e se questo grande nome mi fa anche vincere le partite o Dio volesse anche un trofeo, vinco set e game, faccio filotto e te lo rinfaccio tutta la vita! Caro il mio criticone!
E non importa se poi l'anno seguente, siamo ancora qui a piangere perché il top player sarà anche top, ma se si romp, la squadra fa cag, e lo prendiamo nel cul, l'importante (per la dirigenza rossonera almeno), è riempire lo stadio e i salotti, tutti riuniti davanti alla tv! Ad ammirare i nostri pantaloni sgualciti e pieni di strappi, con una bella toppa, sperando che la cucitura tenga per un pochino, giusto il tempo di andare in negozio a guardare ma senza comprare, dei pantaloni nuovi.