Pisapia ha osato, si è messo in gioco, ha lanciato la sfida, una sfida raccolta in pieno da larghe fasce della città, non solo di sinistra. Una sfida che, nonostante le resistenze interne alla coalizione di centrosinistra, ha fatto breccia nella città.
Ora la breccia deve assumere la forma di un varco, un grande varco per far cambiare la rotta, non solo a Milano ma all’Italia.L’esempio di Pisapia, il suo ardire, devono essere un modello da seguire. E’ necessario osare, mettersi in gioco, sfondare il muro dell’indifferenza, dell’apatia, dell’asservimento clientelare che relegano le città ai modelli fudali. E del resto è quanto è accaduto per ben due volte in Puglia con la candidatura di Vendola a presidente della regione.Ogni città italiana si scontra con le stesse identiche problematiche di Milano: lo sfruttamento del territorio, la sostenibilità ambientale, il recupero delle aree urbane e la riqualificazione delle periferie, il territorio e l’eredità storico culturale, la socialità e l’integrazione degli “altri”, il lavoro e l’impresa. Ricchezze e beni comuni che con il miraggio di un mercato più libero, dei servizi più estesi per grazia del privato, cedono il passo alla speculazione e allo sfruttamento dei nuovi signori.Per questo è necessario rompere gli schemi del moto autoreferenziale della politica che asserve e soffoca identità e istanze creative dei territori e delle comunità. E’ necessario irrompere nella scena, mettersi in gioco, non avere paura, poiché ne va della nostra libertà, del nostro futuro. Sempre che non si voglia, un domani, risvegliarsi e ritrovarsi non attori di una scena condivisa ma servitori necessitati di uno spettacolo che non ci appartiene, se non addirittura relegati alla parte del piagnisteo supplicante.giuseppe vinci
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