Dopo solo un paio di giorni al mare abbiamo deciso di lasciare a casa quasi tutto quello che avevamo portato pensando che sarebbero stato utile per giocare insieme, possibilmente sotto l'ombrellone. A dire la verità, per l'ombrellone abbiamo tenuto duro qualche giorno di più ma poi abbiamo rinunciato anche a quello. Il posto preferito da mia figlia era la riva del mare a giocare con la sabbia, da un secondo dopo l'arrivo in spiaggia ad un secondo prima la partenza.
Una mattina, probabilmente spinto dalle reminiscenze della mia infanzia, ho iniziato a scavare una buca nella sabbia buttando dentro l'acqua con il secchiello per creare una specie di piscinetta. Mia figlia ha partecipato attivamente sia togliendo un po' di sabbia con le sue manine che dirigendo i lavori gridando “Acqua! Acqua!” fino a che non le sembrava che ce ne fosse abbastanza. Poi ci abbiamo buttato dentro un paio di palline colorate mentre lei si divertiva a saltarci dentro dal bordo per creare quanti più schizzi possibile.
Probabilmente attirati dal rumoroso entusiasmo di mia figlia, piano piano si sono avvicinati altri bambini. Prima timorosi poi più temerari. Qualcuno ha avuto anche l'ardire di entrare nella buca sfidando le occhiatacce di mia figlia. Qualcun altro portava con sé una paletta o qualche altro gioco.In pochi minuti si è creato un clima gioioso che aveva coinvolto anche i genitori. Ad un certo punto una mamma ha portato qualcosa da mangiare offrendolo agli altri bambini. Una buca di sabbia sembrava essere diventata di colpo la massima attrazione della spiaggia.
Non ho potuto non pensare ad un vecchio racconto che mi fa piacere condividere con chi leggerà questo post.
IL SASSO PER LA MINESTRAIn un villaggio una donna ebbe la sorpresa di trovare sulla soglia di casa uno straniero piuttosto ben vestito che le chiese qualcosa da mangiare.“Mi dispiace” ella rispose “Al momento non ho in casa niente”“Non si preoccupi", replicò lo sconosciuto amabilmente. "Ho nella bisaccia un sasso per minestra: se mi darete il permesso di metterlo in una pentola di acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande, per favore ".
Quando l’acqua cominciò a bollire, c’erano tutti i vicini, accorsi a vedere lo straniero e il sasso. Egli depose il sasso nell’acqua, poi ne assaggiò un cucchiaino ed esclamò con aria beata: " Ah, che delizia! Mancano solo le patate "."Io ho delle patate in cucina ", esclamò un donna.Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate tagliate a fette, che furono gettate nel pentolone.Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo." Eccellente " gridò. Poi però aggiunse con aria malinconica:"Se solo avessimo un po' di carne diventerebbe uno squisito stufato".Un’altra massaia corse a casa per andare a prendere la carne, che l’uomo accettò con garbo e gettò nella pentola.Al nuovo assaggio, egli alzò gli occhi al cielo e disse: " Ah, manca solo un po’ di verdura e poi sarebbe perfetto, veramente perfetto!"Una delle vicine corse a casa e tornò con un cesto pieno di carote e cipolle. Poi: " Scodelle per tutti ".La gente corse a casa a prendere le scodelle. Qualcuno portò anche pane e frutta.Poi si sedettero tutti a tavola, mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni della sua incredibile zuppa. Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro primo vero pasto in comune. In mezzo all'allegria generale lo straniero scivolà silenziosamente, lasciando il sasso miracoloso affinché potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo.
La donna era incuriosita. Mise la pentola sul fuoco e andò a confidare il segreto del sasso per la minestra a una vicina di casa.