In questo giorno un po’ strano, dove si parla e si scrive solo di Brebemi, è arrivata in redazione una signora che non vedevo da tantissimo tempo, praticamente da una vita.
L’ho incrociata per caso, tornando dal bar.
Ormai dovrebbe avere sugli ottant’anni, anno più anno meno.
Credo non sappia nemmeno cos’è la Brebemi.
E’ una signora bassa, ben piantata, con un carattere molto forte; si diceva che era impossibile starle accanto, che voleva sempre avere l’ultima parola. Insomma, un personaggio impossibile.
Eppure stamattina, quando mi ha vista, ha fatto un sorrisone grandissimo e mi ha fatto una carezza; mi guardava con due occhi che brillavano come dei diamanti. Mi ha anche chiesto di ricordarle come mi chiamo, perché sono passati tanti anni e la memoria è un po’ così.
Questo dovrebbe essere il personaggio impossibile.
Ecco, basta una carezza come quella che ho appena ricevuto per sorridere della Brebemi e di tutte le beghe politiche tra chi è stato invitato all’inaugurazione e chi non è stato invitato. E… sì, anche di chi – come me – segue tutto da dietro le quinte.