"Una carrozza per Winchester" di Giovanna Zucca

Creato il 14 maggio 2014 da Eliza @BiblioEliza
Buon pomeriggio amici lettori!Oggi la frase che ho sentito di più è stata "Hai visto che vento?"... In edicola, al forno, in banca... E in effetti, ho tutte le piante piegate da un lato, povere! Oggi pomeriggio vi propongo una nuova recensione. Torniamo in dietro nel tempo, al 1817 per la precisione, e al mondo di Jane Austen. Solo che questa volta non è un romanzo della scrittrice che tanto amo, ma u romanzo con lei protagonista, Una carrozza per Winchester di Giovanna Zucca.

Titolo: Una carrozza per Winchester 
Autore: Giovanna Zucca 
Editore: Fazi 
Pagine: 200 
Ebook: € 2,99 
Cartaceo: € 16,50 
Data di pubblicazione: 27 settembre 2013
TRAMA
Winchester, 1817. Jane Austen è affetta da un'oscura malattia. La sua vicina di casa, la giovane Angelica Winnicott, scrive all'amica Jane Mary, che vive a Londra, perché convinca suo padre, il famoso dottor Addison, a intervenire in favore della nota e amatissima autrice. Sir Addison accetta di recarsi a Winchester dove si prodiga per aiutare la scrittrice, assistito dai fratelli di lei, Cassandra e Henry. Con l'aiuto del collega Hodgkin, sir Addison scoprirà le cause della malattia di Jane ma non riuscirà a curarla; in più, la scrittrice rifiuterà ogni ricovero, preoccupata unicamente di portare a termine il suo nuovo romanzo. Nel frattempo, tra medico e paziente nascerà dapprima un'amicizia, poi l'amore e insieme decideranno di passare alcuni giorni a Bath. La morte di Jane, tuttavia, metterà fine a tutto portando alla disperazione il dottore.

Avevo letto in giro dell'uscita di questo libro, solo che visto il prezzo un po' elevato non mi ero subito buttata all'acquisto. Inoltre, non l'ho proprio visto nella mia libreria (un po' perché la libreria è piccola, un po' magari perché non l'ho notato...). Quindi avevo un po' abbandonato l'idea di leggerlo. Qualche settimana fa, curiosando tra gli ebook chi ti riscappa fuori? Proprio Una carrozza per Winchester, ad un prezzo ottimo. Via, click... acquistato! Non c'ho pensato su, anche perché non potevo perdermi un romanzo con Jane Austen protagonista, per altro di una scrittrice italiana.
Il racconto si incentra sulle ultime settimane di vita della scrittrice, che ritiratasi a Winchester, è affetta da uno strano "morbo", che la priva delle forze. Al capezzale di Jane arriva, spinto dalla figlia grande ammiratrice della scrittrice, sir Thomas Addison, luminare e grande studioso che si occupa di alcune ghiandole poste "sopra i reni" e di cui sta cercando la funzione  e i malfunzionamenti. Strano ma vero, nel giro di pochi giorni tra i due scatta una complice attrazione, un amore profondo e sofferto, non solo perché Jane è malata, ma anche perché sir Addison è infelicemente sposato, ha una figlia e il mondo che li circonda è pronto alle chiacchiere.
L'atmosfera che ci si presenta fin dalle prime pagine è perfetta. Ci si ritrova calati nel mondo di Jane Austen e lo si sente vivo e reale. I discorsi, le descrizioni, i comportamenti... è tutto molto autentico. Giovanna Zucca fa incrociare le strade di Jane Austen e di sir Addison in maniera reale e credibile, senza forzature.
Dietro ogni angolo, tenda, nastro o finestra troviamo scorci dei vari romanzi della Austen: una frase che ricorda l'Abbazia di Northanger, un personaggio che ha i difetti di Mrs Bennett, una corsa in calesse che ci fa rivivere Ragione e sentimento... Niente di eccessivo, o di troppo evidente, ma solo piccoli omaggi utili a portarci nel mondo della Austen. E in fondo è anche questo quello che vogliamo da un romanzo che parla di Jane Austen: trovarla ovunque e sotto ogni aspetto, autrice  e personaggio.
Jane Austen è delineata in maniera delicata e convincente. E' un personaggio forte, nonostante la sua reale fragilità. Mi è piaciuto molto il mondo in cui vengono mostrati i vari aspetti di questa scrittrice: c'è la sua passione, quasi ossessione, per la scrittura, il suo amore per la famiglia, ma anche la sua consapevolezza della realtà, il sapere cosa vuole e come lo vuole, la sua ironia scanzonata e macabra al contempo. E' un personaggio dai mille volti, che non fatico ad immaginarmi sorridente, ma con un sorriso enigmatico, dietro al qualche si nascondono tanti sentimenti contrastanti. E' una Jane molto moderna  e audace, che non si preoccupa di evitare argomenti considerati "delicati" (ho sempre odiato questa parola!) e dice la sua opinione senza timore.
Sir Addison, invece, mi ha convinto meno. Che fosse un personaggio più freddo e posato me lo immaginavo, incarna in qualche modo la scienza, il sapere, e quindi la sua è e deve essere una visione più distaccata della storia. Tuttavia, anche nel momento in cui si rende conto dei suoi sentimenti o quando osserva Jane sapendo quello che sta passando lo fa in modo strano, un po' forzato, dalle sue parole non traspare molto, così come dai suoi pensieri.
Tutto perfetto? No. Se da una parte l'ho trovato veramente un bel romanzo, godibile e ben scritto, dall'altra ho notato alcune cose che non mi sono piaciute. In primo luogo, ci sono alcune incongruenze con la reale storia di Jane Austen. In alcuni casi sono necessarie alla storia, come il viaggio a Bath mai avvenuto o lo stesso incontro tra i due protagonisti (distanti anche qualche anno), e quindi ci sta. In altri casi invece non hanno un reale perché. Ad esempio, viene detto che la madre di Jane Austen muore prima del padre, cosa non vera dato che la madre sopravviverà alla stessa Jane per altri 10 anni, morendo nel 1827. O ancora, Jane e Cassandra si trasferiscono a Winchester solo poche settimane prima della morte di Jane proprio per farla curare e non tanto tempo prima, come invece viene suggerito per tutto il romanzo. Non so, sono forse piccolezze, ma mi sono saltate all'occhio, soprattutto perché sono distorsioni inutili, che non hanno un reale ruolo nel racconto.
Un altro elemento che non mi è piaciuto, e che ho trovato quasi fastidioso, è la storia parallela, se così possiamo chiamarla, con protagoniste la figlia di sir Addison, Jane Mary, e Angelica Winnicott. L'ho trovato un di più poco necessario, come se si volesse per forza inserire un elemento frivolo in una storia triste; non è appunto necessario, soprattutto con un personaggio così meraviglioso come Jane Austen, di cui invece la scrittrice ha saputo delineare non solo l'amore per la scrittura, la passione per sir Addison, il dolore nella ineluttabile morte, ma anche l'aspetto un po' più frivolo e civettuolo.
Voto...

Alla prossimaEliza

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