Proseguo nella lettura dei testi della Montessori e trascrivo (prima per me, poi per il mio consorte... e, se vorrete, anche per voi)...
"Il celato timore che il bambino ci rechi danno o ci procuri fastidio lo mostriamo già nei primi momenti: noi abbiamo quasi come un istinto di difesa contro di lui, ed un istinto di gelosa difesa e di avarizia per le cose che possediamo, anche se non valgono niente (...) badare che il bambino non deturpi, non impedisca il tranquillo svolgimento della nostra vita quotidiana.
Quando si ha in casa un bambino, bisogna non solo correre a salvare tutte le cose e magari fuggire per non essere disturbati; bisogna per di più combattere i cosiddetti suoi capricci, perché non sia vittima di essi e diventi una persona bene educata. Ecco quello che sembra il primo dovere morale. (...) L'adulto pensa di correggere il bambino da questi difetti: ma vorrei che fosse chiaro che è inutile correggere difetti che egli non avrà più quando sarà adulto (...) Quando ci siamo avviati su questa strada, cominciamo a capire molte cose e ad amare il bambino con i suoi bei difettucci, che non ci saranno più nell'adulto malizioso e complicato..."