Una concezione diversa

Creato il 19 dicembre 2011 da Mcnab75

Post breve, praticamente instant blogging.
Leggo questo articolo è non posso fare a meno di ribadire a me stesso i motivi per cui il nostro paese è piccolo, modesto e privo d’entusiasmo (e forse anche di futuro).
La High Line di New York è uno dei posti più spettacolari che mi è capitato di vedere in un contesto urbano. Al di là dell’insita genialità di un progetto del genere – il recupero di un’area un tempo occupata da una linea metropolitana, e ora riconvertita in un’area pedonale di verde, sopraelevata al resto della città – ci sono altri dati più spicci da considerare.
Cecilia Alemani, protagonista dell’articolo che vi ho segnalato, ha 34 anni ed è già responsabile di un programma di vitale importanza per la città più famosa del mondo. In Italia a 34 anni vieni ancora considerato “un ragazzo”, senza voce in capitolo per le cose che contano davvero. Questo sia nell’amministrazione pubblica, sia nel privato.
Non c’è fiducia nelle nuove idee, non c’è spazio per chi vuole provare a cambiare qualcosa, magari anche sbagliando.
Non parlo necessariamente di grandi rivoluzioni economiche o sociali. Perfino nelle piccole cose si respira un senso d’immobilismo e di arretratezza mentale che fa venir voglia di preparare le valigie e tentare la fortuna altrove.

Secondo punto in questione: quando mai a Milano vedremo qualcosa che cambi davvero la faccia alla città, senza dover ricorrere per forza a colate di cemento e a palazzi che scimmiottano altre metropoli? Quando si parlerà mai di nuovi spazi di verde, di condivisione, tali da dar modo alla gente di sedersi a pochi minuti dal centro per leggere un libro o per assistere a qualche esibizione di artisti da strada? Magari con una rete wi-fi pubblica, tanto comoda quanto oramai indispensabile in una città che vuole dirsi moderna?
Mi pare assurdo che siano soltanto i centri commerciali e i locali alla moda ad attirare la gente. A parte la mentalità orrenda di buona parte dei miei concittadini, mi piace pensare che se ci fossero le opportunità e le alternative qualcuno inizierebbe almeno a considerarle.
Ma ha senso ancora sperare in qualche cambiamento?


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