Una delle rare interviste di Beppe Grillo: su Metro news

Creato il 11 aprile 2013 da Paopasc @questdecisione
Metro International è un giornale distribuito gratuitamente, nato in Svezia nel 1995 e presente a livello internazionale in 21 paesi -anche in Italia-,  sia nelle edicole che online, con un pubblico di lettori stimato in 17 milioni. Si basa interamente sulla pubblicità. La giornalista che ha fatto l'intervista a Grillo è Elisabeth Braw, senior reporter di Metro e, secondo la breve biografia presente su Huffington Post, nel quale pure scrive, ha un master in Scienze Politiche e in Letteratura tedesca, e ha vissuto negli USA e in Italia. E' degno di nota che Beppe Grillo continui a rilasciare interviste quasi unicamente a giornalisti stranieri. Per chi volesse leggersela, è disponibile qui, con il titolo di Grillo parla con Metro: "Tutti a casa, questi qui". Ecco alcuni dei passaggi dell'intervista:
Ai miei elettori quando andavo nelle piazze io dicevo di volerli mandare a casa tutti, questi qui. Noi non ci alleiamo con nessuno. Noi siamo il Movimento 5 Stelle, chi vota il movimento diventa il Movimento, diventa un cittadino attivo e protegge il territorio, la politica la fa con la spesa, può comprare una cosa o un’altra, può muoversi con un mezzo pubblico, in bicicletta o con la sua  automobile, è una sua scelta, ma se fai quella scelta lì di votare il Movimento 5 stelle, allora devi rischiare qualcosa, anche nel tuo lavoro, metterti in gioco, una parte del tuo lavoro la dedichi agli altri, come faccio io.
[...]  Ormai il cambiamento esiste, solo che questa classe politica non ha ancora capito che questo non è un nuovo partito demolitore degli altri per sostituirsi agli altri.  È un cambiamento di mentalità, di cultura, di civiltà perché si passa da una democrazia che è delegata a dei partiti che hanno disintegrato il Paese a una democrazia partecipata da parte dei cittadini.
[...]  Questo è un movimento di proposte, non di protesta. Proporre un altro tipo di politica, di economia. Siamo costretti a immaginarci un mondo diverso, perché questo non funziona. Questo Paese è fermo, non c’è più la grande industria, la piccola e media impresa sta morendo. Abbiamo grandi problemi nella sanità, nella scuola, nella cultura, è un Paese con duemila miliardi di debito che deve pagare fra un po’ 100 miliardi di interesse di debito. Quindi continuare a parlare di crescita, di Pil, di spending review e di spread è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo sederci lì e  ripensare. Il M5S è un pensiero: trovare un senso all’identità  che in Italia non c’è più, dare un senso allo Stato che non c’è più. Perché lo Stato oggi non esiste, la burocrazia ha sostituito la democrazia, la finanza ha sostituito l’economia. Bisogna dare un senso al lavoro.
[...]  Possiamo dire che in Italia è in corso una rivoluzione come in Egitto, forse più grande di quella?
Assolutamente sì, perché in Egitto forse rimpiangono Mubarak? Qua nessuno sta rimpiangendo Fini, Casini, nessuno rimpiangerà Bersani, nessuno rimpiangerà Berlusconi. Quindi non rimpiangeremo nulla perché metteremo delle persone perbene, normali, oneste e trasparenti a gestire il Paese.
[...] Potrebbe diventare anche più grande il movimento, secondo lei?
Assolutamente sì, siamo solo all’inizio. È già cambiata la struttura mentale…e cambierà, cambierà quando cambierà l’informazione: ci metteremo di più o di meno dipenderà dal cambiare l’informazione, rendendola perlomeno moralmente credibile, cioè, voglio dire onesta, intellettualmente onesta.
[...] Fuori dall'Euro l'economia italiana migliorerebbe?
Non capisco la domanda. Il fatto di essere o non essere nell’euro non è un fatto che posso decidere io. Io non l’ho mai detto. Io ho detto che il debito ci sta scaraventando in un buco nero.


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