Una dieta non programmata

Da Mammapiky @mammapiky

Immagine dal web

Ieri abbiamo festeggiato il Battesimo di Nipote n° 5 + Compleanno di Nipote n° 2 (tra di loro sorella e fratello), passando una domenica di lavoro straordinario non retribuito. Eventi di questo tipo, prevedono un rapporto adulto/bambino, per lo meno pari, a 2 su 1, il che equivale al caos totale. Il panorama che si presentava poteva tranquillamente essere paragonato, al Guernica di Picasso, con i genitori, nella sola e misera veste di accompagnatori della prole scalmanata.
La battaglia giornata è iniziata, nel più degno dei modi, quando Nipote n° 2 ha pensato bene di fare un’entrata trionfale, cavalcando in maniera molto profana, la panca della chiesa. Il tempestivo intervento dell’Ipernonna ha postofine allo scandaloso scempio e Nipote n° 2, è stato prontamente collocato nel piazzale antistante, dove ha passato la successiva ora e mezzo insieme ai suoi “simili”.

Attraverso la scalinata, si sono susseguite, come in una degna sfilata di moda, mamme, papà, nonne e nonni, intenti a darsi il cambio, per la sorveglianza dell’intera truppa e mentre, all’interno, il parroco solennemente proclamava: “Cari Genitori chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate ad educarli…” fuori, i “nostri” figli, a dimostrazione di co tanta educazione andata a buon fine, altrettanto solennemente, simulavano la fine del mondo.
La conclusione della cerimonia ha visto l’inizio del rituale delle foto e, gli abbinamenti più disparati, (tipo l’amica di lui, con l’amante di lei), si sono susseguiti con meticoloso ordine, ai piedi della scalinata, mentre, foglie alzate dal vento e nuvoloni neri, palesavano che la scelta del famoso “sandalo gioiello”, non era propriamente azzeccata. In tutto questo, Cestino ha fatto la sua parte, consumando la suola delle scarpe del Principe e proclamando con decisione, di dover assolutamente guidare la macchinina, parcheggiata sul cortile privato, dell’abitazione adiacente alla chiesa. Vani i tentativi di dissuasione.
La battaglia giornata ha, infine, avuto il suo epilogo, in un grazioso ristorantino locale, incastonato in un piccolo parco, dove molti “punti panoramici”, permettevano con estrema facilità, il lancio della prole nel vuoto…tavolini, panche, tronchi, sassi e quant’altro, fungevano da trampolino per qualsiasi acrobazia, concepibile dalle loro menti.
L’ottima cena a self service, può senza dubbio essere considerata il top della battaglia giornata. Piatti e piatti di ogni ben di dio, collocati a mezzo metro d’altezza, erano un’attrattiva irresistibile, cui nessun cestino ha potuto resistere, e diciamocelo pure, nemmeno nessun adulto. E’ la lotta all’ultimo crostino o alla fetta di formaggio più grande, sono mani che ti si appoggiano sopra e ti scansano per andare a recuperare, due metri più in la, quel pezzetto di torta che tanto fa gola. E’ l’adulto che salta la fila, ed indicandoti con un gesto del capo la peste che tiene per mano, cerca di farti capire che proprio non può aspettare, si scusa ma, per ovvi motivi, non può aspettare.
Ovviamente in una situazione di tale portata, l’atmosfera già calda di suo, causa assenza di circolazione d’aria di qualsiasi natura, si è surriscaldata ulteriormente e l’anarchia sguazzava allegra nel salone giocando a “chiapparella” tra i tavoli, mentre vetrine di bicchieri, cadevano, come eroi di battaglia, sul pavimento scivoloso.
Di ritorno verso casa, dopo otto ore di lavoro straordinario non pagato, con le vesciche ai piedi, i capelli spettinati e un languore nella pancia, ho realizzato di avere tre certezze in più nella vita:
  1.  Le ballerine sono sicuramente una scarpa da rivalutare 
  2.  I soldi per la messa in piega potevano essere risparmiati
  3. Era domenica ed avevo appena iniziato una dieta


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