Ma, visto che tutto si è svolto di domenica, un pensiero è corso anche alla cara Meggy e al suo contest "E' arrivata un'altra domenica" dedicato alle ricette anti-malinconia domenicale. Cosa c'è di meglio di una lezione di pasticceria per affrontare la melanconia?
Le ricette che proponiamo sono frutto delle nostre manine, della nostra curiosità (non sottovalutiamo anche la dose di coraggio che ci ha portato fuori casa dopo la serata troppo allegra), ma anche di una sapiente lezione, della dolcezza e della competenza della deliziosa chef nipponica che ci ha regalato un po' della sua conoscenza. Questo lo abbiamo voluto chiarire per i contest, boh, possiamo partecipare lo stesso? Noi ci proviamo comunque :)
Questo è il risultato finale:
aperti
Iniziamo a raccontarvi la preparazione dello Tsubu-an, ovvero la famosa marmellata di azuki (fagioli rossi) di cui vanno ghiotti tutti gli amanti della cucina giapponese.Per preparare questa dolcezza esotica e stupire gli amici vi basta veramente poco: andate in qualsiasi supermarket fornito, o ancora meglio un biologico, e comprate una confezione di azuki, il gioco è fatto! Tutto il resto lo avete in casa!
Le dosi sono 1a1, dunque per 200 gr. di azuki dovrete usare 200 gr. di zucchero (se volete fare una micro prova potete fare 100 e 100); poi vi servono un pizzico di sale e acqua.
La parte più noiosa è quella iniziale: sciacquare i fagioli e poi lasciarli in ammollo una notte; fatto ciò dovrete mettere i fagioli in un pentolino, coprirli di acqua e farli bollire per 10 minuti. A questo punto aggiungere un bicchiere d'acqua, farli bollire per altri 10 minuti. Non è finita qui, dovrete scolarli, rimettere acqua fredda e ripete di nuovo l'operazione (quindi altre due bolliture da 10 minuti). Questa operazione (che in giapponese si chiama shibunuki) serve a togliere il sapore amaro ed è solo il preludio per la bollitura finale: scolarli, aggiungere acqua (circa il doppio rispetto al contenuto) e rimettere a bollire per 2 ore.
Dopo le 2 ore è tutto in discesa, vi siete levati di torno la parte noisetta (era ora!). Bene i fagioli a questo punto sono morbidi (se non lo sono, ahivoi, attendete ancora), togliete l'acqua e aggiungete un pizzico di sale e la dose di zucchero. A questo punto avete di fronte a voi una marmellata come le altre: i vostri bicipiti dovranno avere la meglio sul composto e dovrete rimestare fino a che non avrete un composti denso e lucido.
Se la verve esterofila nel frattempo vi è svanita potete fermarvi qui e usare la marmellata per condire per condire i pancakes o i dorayaki, se preferite la versione nipponica.
Se invece siete stati folgorati sulla strada dell'esotico o volete proprio sconvolgere i vostri invitati allora potete andare avanti e realizzare i Daifuku.
Primo passo procacciarsi della frutta, il classico dei classici è con le fragole, ma è molto buono anche con le banane.
Pulite la frutta, se usate le fragole potete lasciarle intere, le banane, invece, vanno tagliate a fette. Fatto ciò prendete lo tsubu-an (che avrete lasciato rafferddare) e preparate delle palline da 15-20 gr. e in ogni pallina inserite una fragola o un pezzo di frutta in questo modo:
Ora potete dedicarvi al daifuku.
Per l'impasto, il mochi, vi servono (dosi riferite allo tsubu-an realizzato con 200 gr. di azuki):
50 gr. di farina di riso glutinoso (qui scatta sempre il supermarket fornito, il biologico e il fantastico negozietto etnico che tutti abbiamo sottocasa)
80 gr. di zuccero
100 cl di acqua
fecola di patate q.b.
Il procedimento è semplice: dovete mescolare la farina, lo zucchero e l'acqua ottenendo un composto abbastanza liquido. A questo punto lo potete passare se ci sono dei grumi, se siete pignoli passatelo in ogni caso...il grumo infido è sempre in agguato!
Intanto preparate una teglia e spolveratela con fecola di patate.
Ora ritirate fuori i bicipiti! Eheh dovete mettere il composto in un pentolino e cuocerlo a fuoco medio finché non si trasformerà in un blob, ovvero un composto gommoso.
Ora potete mettere il vostro blob sulla teglia, contenetelo con la spatola dandogli una simil forma a mattonella e iniziate a tagliare piccoli pezzi 8da circa 20/25 gr.)
A questo punto i vostri dolcetti sono pronti!
chiusi e aperti
Potete sfoggliarli per un dopo cena o per un teuccio con gli amici!Ovviamente siamo rimasti folgorati dal fogliettino volante con la ricettina in giapponese che la chef aveva sempre sott'occhio, quello che si vede in una foto precedente e che non abbiamo potuto fare a meno di immortalare
Beh dopo questo lunghissimo post non possiamo esimerci dal dire dove abbiamo imparato a realizzare queste chiccose golosità, anche perché il posto è molto carino, ci sono corsi di ogni genere (sempre legati alla cultura giapponese), dunque se siete curiosi sbirciate il loro sito QUI.