La sfida della terza puntata, in onda DOMENICA 5 GENNAIO alle ore 22.50, è quella di portare sul campo un gruppo di giocatori di burraco. Over 50, abituati più al tappeto verde che al verde dell’erba, la loro full immersion sarà una sorpresa: chissà se questi arzilli campioni di carte avranno il giusto “asso nella manica” e sapranno convertirsi al mondo del rugby?
Coach d’eccezione a fianco di Chef Rubio con i suoi consigli tattici e la sua esperienza, vedremo stavolta la seconda linea della Nazionale Italiana Marco Bortolami.Padovano, classe 1980, un gigante di 1 metro e 96 per 112kg, Marco “Borto” Bortolami è diventato nel 2002, contro la Nuova Zelanda, il più giovane capitano nella storia della Nazionale.Seconda linea delle Zebre di Parma, dove ancora conserva i gradi di capitano, ha giocato due stagioni nel Top14 francese al Narbonne ed è rimasto tre stagioni al Gloucester, in Inghilterra, dove è stato uno dei leader riconosciuti del club.Nel 2011 ha giocato da titolare con la Nazionale Italiana per la Rugby World Cup neozelandese e la sua esperienza e competenza nelle rimesse laterali gli sono valse la conferma anche nel 6 Nazioni 2012, il primo con Brunel in panchina.
Nel primo appuntamento di DOMENICA 5, “L’ANIMA DELLA NUOVA ZELANDA”, assisteremo ad un viaggio affascinante che attraversa da nord a sud la Nuova Zelanda e che tenta di rispondere ad una domanda che tutto il mondo sportivo degli appassionati di rugby si pone. Come ha fatto questa piccola nazione, situata in un angolo remoto del Pacifico sud-orientale, a dare i natali a una stirpe così valorosa di atleti di primissimo livello? Lottatori indomiti, rispettati e temuti dai maggiori club del mondo - considerati tra l’altro anche tra i giocatori che praticano il rugby “più bello” - e paradossalmente al di fuori dei grandi circuiti fino alla loro prima Coppa del Mondo vinta nel 1987.
Nel secondo appuntamento di DOMENICA 12, “DRITTI ALLA META”, assisteremo alla cronaca di un sogno. Quello degli All Blacks che si preparano ad ospitare in casa la Coppa del Mondo del 2011. Attraverso i racconti del coach Graham Henry e della squadra protagonista, si cerca di trovare la chiave per capire la voglia di riscatto di una squadra che, dopo la bruciante sconfitta con la Francia ai quarti di finale della Coppa del 2007, ha fame di vincere e sente su di sé il peso di un’intera nazione. Gli atleti di casa finiranno per vincere in una tiratissima finale contro la Francia, affermando nel panorama mondiale la rispettabilità e l’indiscusso valore del rugby neozelandese.