Anno: 2012
Distribuzione: Medusa
Durata: 107’
Genere: Commedia
Nazionalità: Italiana
Regia: Maurizio Casagrande
Durante questo ambiguo Settembre, che per le sue peculiarità riempirebbe diverse puntate del noto programma televisivo “Sereno Variabile”, Maurizio Casagrande presenta il suo ultimo lavoro, un film che parla di inizio estate, di amori e di amicizie.
L’anacronismo, penseranno in molti è cotto e mangiato. In effetti non è un pensiero del tutto malizioso o sfrontato, ha una certa dose di verità su cui tuttavia non bisogna soffermarsi troppo per diversi motivi.
Gli ingredienti dell’ormai nota commedia all’italiana (ahimè forzatamente resuscitata dai fratelli Vanzina) ci sono tutti e come detto poc’anzi a farla da padrone è il tema amoroso, infatti il regista nonché protagonista interpreta il concierge di un rinomato albergo di Napoli, tale Maurizio, che da tempo ha in mente di troncare con la sua compagna Marina (Sabrina Impacciatore), la quale non sa fare altro che procurargli mal di testa con il suo modo di fare approssimativo e maldestro, fino a causare un incidente automobilistico che segnerà una svolta in negativo nel loro rapporto. Inizia così una persecuzione da parte della donna nei confronti di Maurizio che ha tutte le caratteristiche di un esasperante e fastidioso stalking, che di fatto non permette alla trama di evolversi nella maniera dovuta. Tra i due fuochi vi è l’amico di sempre Paolo (Neri Marcorè) che si trova con il pesante compito di dover sorreggere la situazione creatasi, mentre Maurizio incontra una fascinosa ed attraente chiropratica che gli farà girare la testa (in tutti i sensi). C’è da dire che il rapporto creatosi con Nadine (Margareth Madè) è però trattato in maniera fugace e superficiale, bastano pochi incontri ed i due già si sentono l’uno per l’altra. Ciò nonostante il finale non è del tutto scontato e riserva qualche scena che per un po’ fa distogliere lo sguardo dalla tragicomica colonna portante del film.
L’opera di Maurizio Casagrande a prima vista potrà sembrare l’ennesima commedia di eredità Vanziniana, bonaria e “caciarona”, tuttavia presenta tematiche che, se affrontate in maniera approfondita, avrebbero potuto perlomeno farle far parte del più fortunato filone inaugurato dal regista Muccino (quello dei “Manuali d’amore”).
Da quel che si può evincere, la comicità presentata nel film, più che scaturire dalle situazioni, proviene dall’esperienza di due personaggi quali Casagrande e Marcorè, che di fatto offuscano tutti gli altri. Simpatica ma a tratti noiosa ed esasperante è Sabrina Impacciatore, forse perché calata in un personaggio troppo caricaturizzato mentre del tutto inespressiva nel suo ruolo è Margareth Madè.
Il film non è uno di quelli che colpisce anche se si nota l’impegno del regista, che forse avrebbe potuto realizzarsi di più in una fiction, ed in generale offre a tratti una comicità piacevole, per niente affatto sgarbata ma spesso ridondante che più di allietare un pomeriggio o una sera in famiglia non può fare.
Pier Paolo Corsi