“Una donna” – Sibilla Aleramo

Creato il 19 ottobre 2011 da Temperamente

Una donna ha segnato l’inizio di un’epoca, quella in cui quegli esseri amorfi, senza spina dorsale, asserviti all’uomo, considerati incapaci, defraudati della loro dignità hanno cominciato ad alzare la testa, a rendersi conto del loro status spesso e volentieri disumano, a pretendere rispetto perché degni di rispetto. E non è un caso che quest’opera (non un romanzo, non una biografia, non un diario) sia stata considerata espressione del protofemminismo. Nelle intenzioni dell’autrice c’era esclusivamente la volontà di dar vita a un’opera di verità: lo ripeterà spesso, durante la sua stesura e dopo la sua pubblicazione (1906), e lo ripeterà anche a chi, come Ersilia Maino, femminista e sua amica, la rimprovererà di sbandierare a tutti la propria storia e di voler realizzare un’opera d’arte, piuttosto.

E invece no: Una donna è un oggetto in lattice, adattabile a tutte le forme e tutte le vite: un’opera scritta da una donna per le donne, perché tutte possano riconoscersi in essa.
Racconta una storia di lacerazioni – quella della bambina che, iniziata brutalmente al sesso, diventa da un giorno all’altro adulta, senza rendersene conto né volerlo; quella della madre che dapprima ama il figlio con infinita abnegazione e poi sarà costretta ad allontanarsi da quella creatura alla quale, sola, si era aggrappata per continuare ad andare avanti, portandosi appresso un bagaglio colmo di tutto il dolore del mondo, quel dolore dell’addio che solo una madre può sperimentare. Ma racconta anche il percorso di maturazione della coscienza di sé: prima, in linea con la mentalità dell’epoca, si convince di poter essere una buona moglie (proprio di chi l’aveva costretta spietatamente a diventare donna) e una buona madre; si convincerà, insomma, di poter rispondere positivamente, come tutte, al ruolo al quale la società dell’epoca chiamava le donne. Poi, però, aggrappandosi alla scrittura, comincerà a percepirsi, prima ancora che donna, persona, creatura con una sua dignità che tutti, lei in primis, devono rispettare. E, infine, troverà la forza di salutare per sempre quella non-vita, alla quale la nostra protagonista preferirebbe la morte: e donerà a noi, donne e uomini di ieri e di oggi, un’opera di coraggio, lotta, sofferenza, memoria, che bisogna leggere, per tenere bene a mente (oggi che c’è chi si vende ben volentieri – ogni riferimento è puramente voluto) che, per noi, qualcuno tanto tempo fa ha combattuto, e per onorare il ricordo di questa piccola eroina. Della nostra grande Sibilla Aleramo.

Angela Liuzzi

Sibilla Aleramo, Una donna, Universale Economica Feltrinelli, 6,19 euro


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