L’evento è stato ben pubblicizzato nei giorni scorsi, sia con stand della Red Bull in tutta Torino, sia con iniziative non necessariamente legate al marchio. Un esempio? Alguersuari ha partecipato ad un dibattito al Politecnico, mentre Webber è stato ospite d’onore di una discoteca cittadina. Insomma, si è trattato di qualcosa che ha coinvolto la città per alcuni giorni. Il pubblico sembra aver gradito ed ha risposto alla grande al richiamo della Formula1. Da Piazza Vittorio (dove è stato allestito il paddock), all’Arco del Valentino (punto di arrivo), passando per Corso Cairoli, si è riversata una fiumana di gente, tutta eccitata dalla possibilità di vedere da vicino una vera monoposto. I piloti sono stati trattati come delle vere star, con tanto di giro d’onore su decapottabile per ricevere applausi. L’esibizione, per loro, non è stato altro che semplice routine: partenze, sgommate, derapate e testa coda sono azioni che normalmente compiono durante i test di prova, eppure per il pubblico è qualcosa di nuovo ed intrigante. D’altronde, non tutti i giorni si può vedere una vettura sfrecciare ai 180 km/h lungo il Po. E pensare che a quella velocità, in pista, verrebbero superati da tutti quanti.
Stare a “bordo pista” è emozionante. Nonostante l’incredibile folla e la conseguente impossibilità di vedere chiaramente, si capiva subito l’imminente arrivo delle vetture dall’assordante rombo del motore. Purtroppo c’era appena il tempo di vedere sfilare la monoposto che tutto era già finito. Ma anche se per pochi secondi, valeva la pena rimanere a guardare. I piloti hanno apprezzato l’affluenza del pubblico e lo scenario incantevole attraverso il quale si snodava il breve tracciato. Lo ha spiegato bene Webber: “Stare qui a Torino e correre su queste strade, con il fiume e la collina, è davvero un’emozione unica”.
Se tutto ciò è stato possibile è anche grazie alla ferrea volontà del Comune che nella persona di Giuseppe Sbriglio (Assessore allo Sport) si è prodigato per rendere possibile questo evento, a 65 anni dall’ultimo Gran Premio cittadino. Quando circa sei mesi fa Sbriglio si era incontrato con la Red Bull per portare a Torino la Formula 1, qualcuno aveva storto il naso e si era mostrato piuttosto perplesso. Chissà cosa avranno pensato oggi gli scettici…