In Italia le violenze domestiche continuano a seminare panico e morte, troppe sono quelle non denunciate, gli stupri, il mobbing, lo stalking diventano una quotidiana lotta.
Intanto la violenza continua ad essere la prima causa di morte per le donne tra i 15 e i 44 anni . Ai consumistici mazzi di mimosa, alle cene tra donne, aperitivi al femminile, romantici cioccolatini del giorno, quotidianamente si alternano corone e mazzi di fiori, crisantemi e lacrime. 26 donne morte ammazzate dall’inizio del 2012. Una festa che diventa “festa” delle donne. E così le varie Anna, Maria,Silvia, Marisa, Caterina, Olga, le tante iniziali puntante dei pezzi di cronaca nera hanno vita corta nelle memorie labili dell’Italia che corre.
Violenze private, insulti e mobbing poi battono ogni record, è raro trovare chi nella sua vita non sia mai stata oggetto di “particolari” attenzioni. Nell’epoca del web 2.0 poi ci sono ulteriori sottili modi di agire contro le donne, non sono più rare le denunce di mobbing e violenza virtuale, spesso c’è chi agisce in modo subdolo nella rete “seguendo” una vittima. Tantissime sono le ragazze e le donne che quotidianamente combattono una guerra contro chi, nel web, manda messaggi assurdi, irrompe negli spazi virtuali, magari prima amichevolmente per diventare sempre più”pesante”.
Un otto marzo vuoto e svuotato dal suo valore simbolico è quello che si vivrà anche questo anno in cui i dati del femminicidio e degli stupri assumono valori assoluti immensi.
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