Come post allora un bell’articolo uscito sul supplemento del Corriere della Sera di sabato 5 Marzo, dalla penna di Eugenio Tassini.
“Fra i libri che più hanno fatto l’Italia ce ne sono due nati per caso. Il primo è Pinocchio di Collodi, il secondo è L’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi. In comune hanno anche la data, 1881.
Carlo Lorenzini avrebbe voluto essere ricordato per i suoi romanzi, per la stesura del “vocabolario della lingua secondo l’uso di Firenze”, per le sue traduzioni delle fiabe francesi. Invece si ritrovò “condannato” al burattino che alla fine odiava anche un pò, tanto da provare anche ad ammazzarlo pur di farla finita con quella storia. Artusi amava la letteratura, e sperava nei suoi saggi sul Foscolo e sul Giusti. Avrebbe anche voluto un editore, per il suo libro di cucina, invece finì che lo fece stampare lui, in mille copie, perché chi contattò gli disse di no, che non avrebbe avuto successo. E ancora il caso lo aveva portato a Firenze, in piazza d’Azeglio, in fuga da una notte di orrore e paura nella sua Forlimpopoli razziata dal brigante Passatore.
Andò così che una favola (un burattino di legno che diventa un bambino, proprio come un Paese eternamente diviso che diventa una nazione) e un libro di ricette (le mille identità regionali, addirittura provinciali, cittadine e giù fino a ogni famiglia, riunite insieme, in una lingua per tutti, il fiorentino) contribuirono più di altri a unire il nostro Paese… Il libro di Artusi, a cento anni dalla morte dell’autore, è in tutte le nostre case. La cucina italiana è ancora lì, in quelle pagine, in quelle ricette scritte con grazia e arguzia, lasciando scivolare fra un ingrediente e l’altro la sua passione per la letteratura e la storia. Artusi aveva capito che LA CUCINA, E TUTTO QUELLO CHE C’E’ INTORNO, E’ CULTURA, CIOE’ STORIA, ECONOMIA, ARTE, SCIENZA. Noi ci abbiamo messo più di un secolo.”
Ora devo solo scegliere le ricette più adatte ad una matta come me
E voi, che ricetta provereste della grande Bibbia della cucina?
C’è anche chi ha dato vita ad un progetto alla Julie & Julia: un anno per provare le 719 ricette dell’Artusi
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