Una finta felicita’

Da Samilla

1 marzo 1779

Caro mio,

Non venite più a corte né inviate lunghe missive come un tempo. La vostra lontananza mi addolora e se devo essere sincera mi ferisce a tal punto da sentirmi sola e abbandonata. Gli ultimi tempi sono stati molto difficili da affrontare. Convincere il re a stare al mio fianco il più possibile mi sembra un’impresa fuori dalle mie capacità. Luigi è così chiuso che non riesco neppure a scambiarci qualche parola in più se non nei momenti canonici come il pranzo, la cena e i minuti che dividiamo insieme a nostra figlia. La corte è diventata insistente nell’attesa estenuante dell’annuncio di una mia nuova maternità tanto che non riesco neppure a gustarmi i miei soliti passatempi. Madame de Polignac organizza ogni sorta di ricevimento e ogni sera porta sui nuovi conoscenti al Petit Trianon per riempire i miei momenti di solitudine…e pensare che il popolo mi crede felice; ed è così che devo presentarmi al loro cospetto!

Vi attendo ancora…

Vostra Maria Antonietta.

LATTERA IMMAGINATA DA ME