Prima che il mese di aprile mi travolga, vediamo cosa è successo durante il mese pazzerello appena trascorso.
I libri di marzoMarzo conferma la mia media di lettura in clamoroso calo. Un periodo in cui mi prende poco ciò che leggo e in cui ho poco tempo per farlo. Passerà, o almeno si spera. Ecco cosa ho letto:
- La signora delle camelie, A. Dumas figlio. Un classico in tutti i sensi, per epoca, struttura e storia narrata. Un giovane borghese si innamora di una cortigiana, a sua volta ricambiato. Ma il loro è un amore impossibile. Il personaggio di Margherita è sì affascinante, ma credo che l’immagine che abbiamo di questa storia derivi più dalla leggenda che vi si è creata attorno e dalle opere nate ispirate ad essa (vedi La Traviata di Verdi) che per il romanzo in sé. Una lettura piacevole ma che lascia, purtroppo, freddi di fronte a una storia che avrebbe potuto emozionare. O forse sono io che sono diventata di ghiaccio.
- Il calore del sangue, I. Nemirovsky. La mia amata Irene Nemirovsky mi regala sempre delle piccole perle, anche se questo non è sicuramente uno dei migliori che ho letto tra i suoi romanzi. Qui la Nemirovsky riprende il tema a lei caro dello scontro generazionale, tra il fuoco che arde nell’animo dei giovani e il freddo spegnersi delle braci in quello dei più anziani. Un racconto rimasto nascosto per decenni dopo la scomparsa della scrittrice e riemerso solo pochi anni fa, inedito. Evidente è che il testo non fosse pronto alla pubblicazione, o forse la pensava così la scrittrice che non lo aveva dato alle stampe o ancora, visti gli eventi che hanno causato la sua triste morte, non ne ha avuto il tempo. Eppure la sua scrittura, anche nei suoi racconti “meno riusciti” (e qui le virgolette sono d’obbligo), riesce sempre ad arricchirmi.
- La bellezza delle cose fragili di T. Selasi. Mi mancano poche pagine per terminarlo. Non voglio sbottonarmi, ve ne parlerò meglio nella mia prossima recensione, ma posso sicuramente dire che si tratta di un libro molto interessante, soprattutto per il suo sguardo inedito e per le radici in cui affonda la storia.
Acquisti & co. Finalmente, approfittando del flash mob letterario del 1 marzo, sono entrata in possesso di Villette, l’ultimo romanzo della mia adorata Charlotte Bronte uscito in una nuova versione recentemente per Fazi. Sono felicissima e non vedo l’ora di perdermi nelle sue 600 pagine.
La velleità femminile del meseTorna la primavera e con lei la mia voglia di dare colore alle mie unghie. Due nuovi smaltini si sono aggiunti alla mia big family. Il primo è uno smalto Mavala, n.304 Bamako, facente parte della collezione dell’anno scorso “Chili & Spice”. Un omaggio al colore pantone dell’anno scorso, è un verde smeraldo brillante e io adoro l’emerald!
Da Kiko invece mi sono diretta verso la nuova collezione Cupcake, la serie di smalti effetto sabbiato con granelli multicolore a rilievo. Dato che volevo provare perché ero curiosa, ma non ero neanche troppo convinta, ho preso un colore piuttosto nutro, il n. 649, un color albicocca che non mi dispiace affatto!
Faccio cose, vedo gente…
Questo mese sono stata alla Bologna Children’s Book Fair, la fiera dedicata all’editoria per ragazzi. Grazie a una carissima amica ho avuto un pass per entrare e immergermi nel mondo degli editori che si occupano di editoria per l’infanzia, scolastica e divulgativa dedicata al mondo dei ragazzi. Alla Children’s Fair si parlano molte lingue e si respira un’aria internazionale che attrae e incuriosisce. Gironzolare per gli stand provenienti da ogni parte del mondo è divertente e ti permette anche di scoprire aspetti dell’editoria che non sempre si conoscono, mentre vedi all’opera i vari agenti che discutono, fanno accordi, si “ispirano” l’uno con l’altro. Si tratta di un ambiente molto professionale, mentre io e la mia amica eravamo un po’ delle semplici turiste, ma questo ci ha dato la possibilità di curiosare indisturbate e di scoprire anche cosa si troverà presto tra gli scaffali delle librerie. Siamo riuscite persino a portare a casa qualche souvenir, anche se non so se il libro in cinese riuscirò mai a decifrarlo! La novità di quest’anno era il padiglione aperto al pubblico, che nonostante fosse l’ultimo giorno di apertura della fiera, era pieno di scolaresche. Un’immagine bellissima perché spero sempre che eventi del genere avvicinino di più le nuove generazioni ai libri e alla lettura, cosa di cui avrebbero bisogno, visto la mancanza di stimoli diretti in questo senso che hanno dal mondo che li circonda. Mi auguro che il padiglione 33 sia aperto anche il prossimo anno, magari con un numero maggiore di attività ricreative ed educative – l’ultimo giorno era praticamente tutto fermo e alcuni stand completamente vuoti – che possano attrarre un pubblico sempre più vasto, perché non c’è cosa più bella di quando la gente si riunisce per parlare, finalmente, di belle storie e bei libri.
Cose che mi piaccionoPerdonate il nome poco fantasioso di questa rubrica, ma non mi veniva niente di meglio. Anche perché qui finiranno, appunto, quelle cose che mi piacciono e che non riesco a inserire in nessuna categoria. Come questi poster davvero molto divertenti, che il creativo Jonathan Quintin ha creato con le migliori richieste che di solito un cliente fa al proprio grafico, copy o creativo in genere, possibilmente free lance. “The Client Is Alway Right” è una delle massime verità nel mondo del lavoro e degli affari, ma a volte, semplicemente, il cliente esagera.
La musica che mi frulla in testa
Questo mese ho ascoltato parecchia musica, spesso lo stesso album o playlist per giorni. C’è stato prima l’album di Le luci della centrale elettrica “Costellazioni” (di cui vi parlerò in questi giorni), poi la colonna sonora di Her, di cui vi ho già proposto “The Moon Song” e poi tutta una serie di canzonette più o meno meritevoli. Allora questo mese pesco ancora dalla colonna sonora di Her e vi propongo “Supersimmetry” degli Arcade Fire e “Off You” dei The Breeders, tanto per fare un po’ gli hipster.E anche una canzone di quelle pop tristi, che ogni tanto mi ci crogiolo un po’ anche io, “Say Something” di A Great Big World ft. Christina Aguilera.
Infine una bella playlist da Spotify, tutta Indie Folk (vietato criticare i gusti della blogger), dove c’è anche – udite, udite – la sigla di True Detective. #machevoletedipiù
InstaBerryMonth
La mia foto del mese è così primaverile che mi commuovo.Buon aprile a tutti!