Novembre è appena terminato e prima di tuffarci a pieni polmoni nell’atmosfera dicembrina e natalizia, facciamo un bel riepilogo del mese trascorso.
Ed è novembre. I pomeriggi sono più laconici e i tramonti più austeri. Novembre mi è sempre sembrato la Norvegia dell’anno. Emily Dickinson
I Libri di NovembreNovembre è stato un mese così pieno di
sfighe che ho passato la metà del tempo a rattristarmi e con tutti i pensieri che avevo, la voglia per leggere non era poi molta. Spero tanto di recuperare durante le feste! A ogni modo, non sono rimasta sprovvista di compagnia libresca neanche questo mese, tanto che quando mi hanno rubato la borsa (una delle sfighe del mese) l’unica cosa che mi è rimasta a parte il telefono è stato proprio il romanzo che stavo leggendo, a cui sono ormai legata come quei superstiti di incidenti e disavventure che ne hanno passate tante insieme:
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Nemico, amico, amante… di A. Munro. Primo incontro con la scrittura del premio Nobel e con i suoi racconti. Tutti al femminile, per la maggior parte ambientati in un’epoca che appare lontana ma i sentimenti e le emozioni provate dalle protagoniste sono più attuali che mai ed è difficile non ritrovare se stesse, un tassellino alla volta, in tutte le donne che popolano i racconti che compongono il libro. Ve ne parlerò meglio e presto (spero!)
Acquisti & co. Questo mese assolutamente zero. Ma intanto sto valutando un acquisto più consistente per dicembre, soprattutto dopo aver visto volatilizzarsi il mio
iPad insieme alla mia borsa (ah, non vi avevo detto che era una sfiga bella grossa?) con il quale leggevo gli e-book. Insomma, l’intenzione di comprami un e-reader c’era già da un po’, ma ora si fa pressante. E a voi amici chiedo un consiglio: Kindle o Kobo? Attendo i vostri commenti!
Faccio cose, vedo gente…Le sfighe non mi hanno fermato dall’andare a
Milano in gita per vedere la mostra di
Van Gogh - L’uomo e la terra. Che voi direte: “Ma Van Gogh lo vedi dappertutto, Parigi, Amsterdam, New York…” e voi magari non avete tutti i torti, non era certo la prima volta che mi trovavo di fronte a un dipinto del pittore olandese, anche di più belli e famosi. Eppure la mostra in Esposizione a
Palazzo Reale merita di essere visitata ed è capace di dare vita a emozioni del tutto nuove. La chiave di lettura della mostra è insolita, molto più vicina al Van Gogh uomo, nato e cresciuto nelle zone rurali dell’Olanda, che al pittore che tutti conosciamo. Il percorso presentato è un intimo e suggestivo viaggio nel mondo contadino dell’epoca e nel
legame tra l’uomo e la terra che Van Gogh tenta di indagare con la sua opera, soprattutto nei primi periodi della su attività di pittore. Un rapporto, quello con il mondo contadino, con il contrato tra la
fatica del lavoro dei campi e la
bellezza della natura libera di esprimersi incontrastata, che Van Gogh porterà con sé in tutte le sue fasi: i primi disegni realizzati in Olanda, nei luoghi della sua infanzia, fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles.
Camminando per le sale della mostra, ciò che colpisce dei dipinti, al di là del loro valore e della bellezza incomparabile di alcuni di essi, è la sensazione di
intimità che emanano, insieme all’idea di raccoglimento e di un attaccamento, fisico e spirituale, del pittore nei confronti dei paesaggi e delle figure ritratte. Quasi come se Van Gogh avesse voluto fissare per sempre le sue
radici in quei quadri, che diventano principio non solo della sua storia umana ma anche del suo viaggio di artista. In essi confluisce intatto il legame profondo con le origini, l’affetto per alcuni dei personaggi raffigurati (come
Ritratto di Joseph Roullin), il ricordo di un passato familiare che lo accompagnerà per tutta la vita, formando non solo un porto sicuro in cui rifugiarsi quando il confronto con la realtà sembrerà sopraffare il pittore e sarà necessario ristorare il proprio animo per trovare un po’di pace, ma anche un crogiuolo di
ispirazioni e idee su cui plasmare sperimentazioni e dare forma alla propria visione del mondo. I
colori meravigliosi di quadri come “
Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge” provengono proprio da questo percorso dalla terra al cielo, ed è incredibile come dipinti così luminosi nascondano una
natura tormentata e sull’orlo di un baratro inevitabile. Incompreso dai sui contemporanei, oggi Van Gogh è uno dei pittori più famosi e amati al mondo e grazie a questa mostra, che raccoglie opere provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal Museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, dal Centraal Museum di Utrecht e da collezioni private normalmente inaccessibili, possiamo godere delle sue opere e librarci con lo sguardo sui suoi paesaggi mozzafiato, tra distese dorate di grano e campi di lavanda, che ci raccontano una storia dai tratti commoventi e malinconici, ma anche dalla bellezza fulgida e potente. Avete tempo fino
all’8 marzo per ammirarli.
Il video del meseI
The Jackal sono dei mostri e ogni loro video è non solo attesissimo ma è anche l’ennesima conferma della loro genialità e il talento nel fare satira su quello che ci è più vicino, sugli aspetti della vita di tutti i giorni in cui riconoscersi sempre. Per Anno Uno, con cui il gruppo di video maker collabora, il mese scorso hanno realizzato questo dissacrante video che racconta, a modo loro, la difficile realtà del mondo del lavoro, soprattutto per i giovani che combattono tutti i giorni per trovare un posto in questa società. E se, un giorno, proprio quando hai rinunciato a cercarlo, il posto di lavoro trovasse te?
La musica che mi frulla in testaQuesto mese ho ascoltato e ascoltato ancora
Ed Sheeran, in particolare
Thinking Out Loud. Lui è bravissimo e la canzone è la
ballad ideale per questo periodo. Tanto love.
E a proposito di momenti di relax, voi la conoscete la playlist “
Un tè un libro” di Spotify? Se la risposta è negativa, correte ai ripari.
Non mi resta che augurarvi buon dicembre!