Una Fragola al Mese–Settembre 2013

Da Strawberry @SabyFrag

Ciao fragoli!

Settembre è finito e io non me ne sono quasi accorta. Fortuna che mi hanno svegliato (in stile Green Day) e sono stata avvisata. Così ecco ad annotare le mie “impressioni di settembre” (oggi una citazione musicale dopo l’altra).

I libri di Settembre

All’inizio del mese ho portato a termine la lettura de La regina dei castelli di carta di Larsson. Non serve aggiungere che mi è piaciuto tanto e che ancor ami rattrista pensare che la Millenium Trilogy è giunta al capolinea e che Larsson non ci conquisterà con un altro nuovo romanzo… per il resto ecco le mie letture:

  • I marmocchi di Agnes di B. O’ Carroll. Simpatico, come possono esserlo i libri di O’ Carroll dedicati a quel gran personaggio che è Agnes Browne. Questa volta i riflettori sono puntati sui figli di Agnes ma il libro riesce a non perdere quella vena ironica e l’atmosfera allegra che aveva anche Agnes Browne mamma. Una lettura piacevole.
  • La versione di Barney di M. Richler. Ve ne ho parlato nella Recensione del mese
  • Le stanze buie di Francesca Diotallevi. In lettura. Quasi finito. Un libro che mi è stato inviato da una di voi blogger ed è lei l’autrice. Per il momento mantengo il riserbo e ve ne parlerò presto in una Recensione Special.

Acquisti&co. Una veloce incursione alla Feltrinelli mi ha garantito lo shopping libresco di questo mese. Ho approfittato di qualche sconto Einaudi per portarmi a casa A sud del confine a ovest del sole di Murakami e Miele di McEwan, due titoli da parecchio in wishlist.

La velleità femminile del mese

A settembre mi sono sbizzarrita con il make up. ‘Na matta praticamente. Partiamo da Kiko, dove ho deciso di provare la collezione Dark Heroine. In realtà questa collezione non mi ha emozionato e ho preso giusto due cosine: una matita contorno occhi Twinkle Eye Pencil, uno smalto Laser Nail Lacquer e un blush Velvet Stick Blush. La matita è una 01 “Desired Gold” ma a me ricorda più un color burro luminoso ed è l’acquisto migliore fatto; si applica benissimo, resiste e illumina davvero lo sguardo oltre che a ingrandirlo. La uso molto per il make up giorno o da tempo libero e mi piace tanto. Lo smalto è un 432 “Fluent Red”. Non mi è durato molto, un po’ anche per colpa mia, e dopo il primo giorno in cui il risultato sembrava ottimo, col passare dei giorni diventa opaco e non mi ha entusiasmato. Infine il blush l’ho preso solo perché non ne avevo mai provato uno in stick ma lo boccio, scrive poco e scompare in poco tempo. Decisamente NO.

Un giro a Milano mi ha permesso di entrare in un negozio Madina. Non avevo mai provato i loro prodotti e fortuna ha voluto che proprio quel giorno tutto fosse al 50%. Ne ho approfittato per prendere la Crystal Glass Powder, il loro prodotto più famoso, e ne sono felicemente soddisfatta, sia come primer grazie al siero abbinato, sia come cipria. Very good.

Infine sono passata da Sephora, dove mancavo da più di due mesi. Ne ho approfittato per utilizzare i due coupon ricevuti tramite la pagina Facebook di PUPA, grazie ai quali ho preso uno dei nuovi smalti in gel e, soprattutto, mi sono aggiudicata il famoso mascara Vamp. Me felice!

Faccio cose, vedo gente…

Grazie alla mia amica cinefila, scopro che a Milano c’è una mostra dedicata a Hitchcock. Io non sono un’esperta dei suoi film né una grande appassionata, ma ho sempre amato molto La finestra sul cortile e poi a un genio del cinema non si dice mai di no, così ci siamo andate.

La mostra era allestita a Palazzo Reale ed è stata la mia seconda incursione in questo spazio che ospita numerose mostre durante l’anno. L’esposizione è stata breve ma intensa. Si parte con un’introduzione del suo cinema e delle tematiche che ripercorrono nelle pellicole di Hitchcock, con una tabella cronologica che segna l’uscita dei vari film, da Il giardino del piacere a Complotto di famiglia, per poi procedere nelle varie sale allestite dedicate ognuna ai film più celebri del regista: La donna che visse due volte, La finestra sul cortile, Psycho (con un’inquietantissima immagine di Norman Bates riprodotta di continuo su un telo gigante, il cui sguardo da brivido pare non abbandonarti mai) e, infine, un omaggio a Uccelli che quest’anno compie 50 anni. Non mancano video di approfondimento che si accompagnano a fotografie e contributi tratti dai vari set, e una sala dedicata a tutti i cammei di Hitchcock, un vezzo del regista che divennero un gesto di scaramanzia e una caratteristica unica dei suoi film.

Una mostra interessante e molto curata, che ha riacceso in me il desiderio di guardare i capolavori del regista che ancora mi mancano.

Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta

Tv, tv e ancora tv

Chi mi segue sulla pagina Facebook, sa che ormai il lunedì ho un appuntamento fisso che adoro letteralmente. Si tratta di Pechino Express, il programma che ha rivoluzionato il palinsesto televisivo del lunedì sera.

Il programma è alla sua seconda edizione, dopo una prima stagione che l’anno passato è stata una vera rivelazione. Quest’anno a condurre non c’è più Emanuele Filiberto ma uno dei concorrenti più amati dello scorso anno, Costantino della Gherardesca. Che gioia.

I partecipanti di quest’anno hanno come obiettivo Bangkok e anche questa volta dovranno percorrere migliaia di chilometri a piedi o mezzi di fortuna e passaggi gratuiti (i concorrenti, infatti, non hanno denaro con sé). Il programma è partito il 10 settembre è già ci ha regalato dei grandi momenti e dei personaggi che sono diventati veri e propri idoli dei frequentatori dei social (#pechinoexpress è uno degli hashtag di tendenza su Twitter) che fanno la “tweet-cronaca” del programma – tra cui la sottoscritta. D’altronde l’originalità e la godibilità del programma sta proprio nel presentare personaggi (più o meno) famosi mescolati a persone normali in situazioni difficili e dal deciso gusto “on the road”. Si assiste così a scene imbarazzanti e anche molto divertenti dei protagonisti intenti a fermare un autista di autobus per farsi dare un passaggio, mangiare un frutto dal sapore disgustoso, girare il quartiere alla ricerca di un posto per dormire, chiedendo ospitalità con un inglese da italiano-medio. Inevitabile che nel corso dell’avventura i personaggi più eccentrici diventino i più popolari e amati, come nel caso della Marchesa, che è ormai il mio mito in assoluto. #teammarchesa Tuttavia, si assiste anche alla nascita di mostri televisivi, come per Corinne #Sclery Clery, insostenibile in versione viaggiatrice avventurosa.

Su tutto, il programma ci permette di fare un salto in luoghi e Paesi ricchi di fascino e bellezze, con paesaggi mozzafiato e, soprattutto, abitati da popoli che sanno essere estremamente ospitali anche quando non hanno niente. Una bella lezione per noi occidentali.

Pechino express è un programma divertente, niente affatto banale, capace di stimolare lo spettatore e di intrattenerlo con un format dinamico e intelligente.

La musica che mi frulla in testa

Partiamo con questa canzone che io ascolto soprattutto per il video che mi piace tantissimo: Safe and Sound dei Capital Cities

Poi c’è Bersani che ha fatto questo brano che ogni volta che lo ascolto mi commuovo: En e Xanax

Infine, ci sono loro, i redivivi Franz Ferdinand con Love Illumination:

Bon, per questa volta è tutto gente. Buon ottobre!

P.S. Il sondaggio dedicato a UFG Book Club si è concluso. A breve un post dedicato!


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