Una Genova 'Pennuta'..

Da Lasil
Era da un po' di tempo che pensavo di iniziare questo post, ma ho sempre rimandato..forse perchè l'argomento mi tocca profondamente.
Voglio raccontarvi di un'altra Genova, fatta di piume e colori.No, non è un post sul burlesque, ma sui pennuti, in particolare sui pappagalli.

Intorno agli anni 70' a Genova arrivò la prima colonia di Parrocchetti dal Collare. Oggi in tutta la città si contano un centinaio di esemplari, nelle vie ricche di alberi e nei parchi cittadini.
I collari hanno soppiantato piano piano i parrocchetti monaci, ma vi sono anche piccoli gruppi di amazzoni fronte blu.
Gli esperti dicono che la presenza dei pappagalli a Genova sia il risultato di un'insieme di fattori: il clima mite, il fatto che la città sia 'un porto di mare' e ciò favorisce l'arrivo di esotici, ed il gran numero di 'pappagallari' genovesi hanno contribuito alla diffusione dei verdi pennuti; prevalentemente si tratta di pappagalli scappati dalla cattività, o liberati spontaneamente. La natura ha fatto il resto.
Dalle zone di Castelletto e di Albaro, i parrocchetti si possono ora trovare in quasi tutta la città. 
Il mio attuale pennuto, Pepito, proviene dallo stormo di Marassi-Quezzi, salvato dalla pancia del primo gatto che sarebbe passato, quando aveva solo 4 mesi di vita. Oggi ha quasi 4 anni.

Il piccolo Pepito


Secondo le testimonianze di numerosi cittadini genovesi della zona di Albaro, i pappagalli, oltre a nutrirsi di semi di magnolia e di bacche, sono molto ghiotti di frutti come aranci, limoni e  mandarini che crescono numerosi in molte ville e giardini del quartiere. Ci sono anche molte persone amanti della specie che hanno messo nel proprio giardino nidi aperti alle nuove coppie e ai loro piccoli.
Conosco molti genovesi che come me hanno salvato piccoli parrocchetti, col supporto della LIPU e dell'Enpa, molto attivi in Liguria. 
Allevare un Parrocchetto può essere un'esperienza molto divertente e gratificante.
Sono animali non solo molto eleganti, ma anche molto intelligenti. Sono particolarmente predisposti allo sviluppo della capacità di parlare, che gli permette di 'pronunciare' parole dal suono molto simile alle nostre, ma sarà la nostra esperienza e la personalità dell'uccello, così come la quantità di attenzione che esso riceve in maniera regolare, a determinere la domesticabilità dell’animale e lo sviluppo di questa capacità, sia che si tratti di maschi che di femmine.



Come tutti i pennuti, richiedono una grande disponibilità di tempo ed attenzione, un pappagallo non è un giocattolo, anzi è più paragonabile ad un neonato di 4 mesi. 
Raccomando quindi, prima di acquistare un pappagallo, di informarsi PRIMA circa la sua alimentazione, l'allevamento, la riproduzione, lo spazio di cui necessita e se siete davvero pronti a prendervi un compagno che, per la maggior parte delle volte, è per la vita. Non per niente, ci sono pappagalli che vivono oltre i 30anni.
Avere un pappagallo può essere una grande avventura, ogni giorno è una scoperta. 
LaSil e.. Pepito!





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