Una giornata a Porto alla scoperta del suo lato artistico

Creato il 29 febbraio 2016 da Lillyslifestyle @LilianaNavarra

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Come si fa a non approfittare di un viaggio non programmato a Porto, in italiano Oporto, in Portogallo? Per me, ogni scusa è buona per viaggiare ed oramai sapete che ho sempre la valigia pronta.
Non avendo programmato questo viaggio non avevo idea di cosa avrei fatto in città. La mia unica intenzione era non visitare la città, ma scoprire il suo lato insolito, culturale e creativo.
Grazie al mio amico fotografo Emanuele Siracusa, ho conosciuto i due “sarti cittadini”, Rogerio e Ricardo, che hanno cucito, su misura per me, un tour alla scoperta della Porto meno conosciuta, inserendo, nel percorso a piedi, la visita a gallerie d’arte, centri creativi, cappelle trasformate in vinerie, street art ed altro ancora. Loro sono i The City Tailors. Ma andiamo per ordine.

Arrivo di mattina a Matosinhos, circa 12km da Porto, dove ho alloggiato per una notte. Prendo la comodissima metropolitana di superficie che mi porta in meno di 30minuti alla baixa (centro) di Porto. Per utilizzare la metro bisogna avere una tesserina ricaricabile che costa 0,6 centesimi. La potete acquistare comodamente alle macchinette che troverete ad ogni fermata. Ricordatevi che dovrete obliterare la tessera prima di salire a bordo. Da Matosinhos, essendo zona 3, fino a Porto ho preferito optare per il biglietto 24ore, costato 5,8€ (il prezzo si riferisce con tessera inclusa) così da avere la libertà di prendere più volte la metropolitana risparmiando. La corsa singola all’interno della città (zona 1) è di 1,2€.

Arrivo alla stazione Trindade dove mi aspettano i City Tailors. Prima di cominciare la nostra passeggiata esplorativa, prendiamo un “cimbalino” (come gli anziani chiamano ancora il caffè espresso, oramai termine quasi estinto) da BOP il nuovo bar che consente di poter ascoltare vinili a scelta mentre si sorseggia un caffè, o si mangia un pasto leggero. La musica per me era eccessivamente alta nel locale, quasi si faceva fatica a parlare alle 11 di mattina. Diciamo che la mia scelta non è stata felicissima ma, essendo una delle ultime novità trendy della città non potevo farmela scappare (o forse si, visto il risultato).

Prima tappa “su misura”, l’antico mercato Bolhão, un mercato del xx secolo ancora pullulante di vita. Al primo piano, o terrazza, si trovano i venditori di frutta e verdura. I profumi sono inebrianti e i venditori simpatici. L’esplosione di colori poi contrasta con il grigiore delle pareti e il ferro della struttura. Il piano inferiore ospita banchi di pesce, fiorai, venditori di legumi secchi, un pollaio con tanto di galline vive e simpatiche panettiere che ci spiegano i secreti del pane Broa e Broa de Avintes, deliziosi. Vi consiglio di visionare la galleria fotografica.

Usciti dal mercato, ammiriamo alcuni lavori dell’artista urbano Hazul, che ci accompagnerà durante tutto il tour. La città infatti ospita molti dei suoi lavori su palazzi abbandonati, di cui Porto non scarseggia.
Proseguiamo poi verso Rua Santa Catarina dove ammiro la magnifica entrata del caffè storico, il Majestic, che apre le sue porte nel 1921. Scendiamo poi fino agli Aliados dove mi sconvolge il McDonald con gli interni di Art Nouveau di un’antica caffetteria, le cui vetrate rappresentano il caffè sin dalla sua raccolta fino alla consumazione.

Proseguiamo poi verso Rua do Loureiro e la sconosciuta Travessa da Rua Chã, antica Viela da Cidade, una zona abbandona e ferma nel tempo con edifici del 1880 e, secondo alcuni testi del XVII secolo, la sua esistenza risale già al 1293. Lasciata la traversa, arriviamo fino ai resti delle antiche mura fernandine del XIV secolo che ci offrono una vista mozzafiato sul fiume Douro e su Vila Nova de Gaia, per chi non lo sapesse, l’altra sponda del fiume (guardate il video in basso).

Dopo aver scoperto le curiosità storiche della città, che Rogerio magistralmente ha raccontato, comincia la nostra avanscoperta della Porto creativa. Ovviamente, prima volevo passare davanti la famosa libreria Lello, che molti erroneamente pensano sia stata location del film Harry Potter. Lasciando da parte la 7ª arte, ci rechiamo in zona Miguel Bombarda dove visitiamo la O Galeria, il cui popup store di Lisbona fa parte del mio tour dedicato al design e l’artigianato. Una galleria quasi esclusivamente dedicata all’illustrazione di artisti nazionali ed internazionali. Entriamo anche in una galleria d’arte e negozio di vinili, la Dama Aflita, che ospitava un’esposizione “Mood Board” di Jorge Abade. Pochi metri più giù, troviamo un’altra novità trendy della città, un’antica cappella abbandonata del XIX secolo, fatta costruire dal primo Visconte di Vilarinho de São Romão, che oggi ospita una vineria, aperta appena dal 12 febbraio. Si chiama Capela Incomum ed è un progetto di Francisca Lobão.

Ph:observador.pt

Ph:observador.pt

Continua la nostra visita a gallerie e negozi alternativi come il Workshops_Popup.com dove, oltre agli oggetti di design, è possibile anche partecipare a cooking lesson nella grande cucina aperta che si trova in fondo alla sala. Da notare i binari dell’antica ferramenta che esisteva in questo spazio.

Ph:www.workshops-popup.com

Non perdetevi poi il nuovo goloso locale di Miss Pavlova Cake&Co. e non dimenticate di sfogliare e, perché no, comprare un libro di poesia o teatro in una piccola libreria specializzata che si chiama Poetria, Rua das Oliveiras, 70 r/c, loja 12. Qui potrete fare una pausa caffè o approfittare di un pasto veloce all’interno delle Galerias Lumiére, spazio disegnato negli anni 70.

Ph:Galerias Lumiére

Volete un insolito souvenir prima di partire? Cosa ne pensate delle conserve di pesce della Central Conservera Invicta? La trovate in Rua Sá da Bandeira, 115.

Il nostro tour si conclude alla Capela das Almas, a pochi metri dalla metro Bolhão. L’interno non mi ha entusiasmato particolarmente ma le sue facciate esterne, completamente decorate di azulejos del XX secolo, sono veramente impressionanti. Purtroppo la foto non è delle migliori perché, quando siamo arrivati, la pioggia ha voluto salutarci.

Qui, saluto invece io Rogerio con la speranza di ritornare presto in questa città che sta cercando di scrollarsi di dosso l’etichetta di città decadente e grigia per farsi conoscere come città alla moda e una città che pulula di creatività.

GALLERIA FOTOGRAFICA

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