Dopo oltre 4 anni qui a Bangkok e 10 anni di resistenza passiva ho ceduto riconfermando quanto ho sempre pensato: gli zoo, per quanto possano avere recinti e gabbie spaziose e indipendentemente da quanto possano essere tenuti bene, restano comunque dei posti tristi! Se poi lo zoo è come quello di Bangkok la cosa è ancora più deprimente. Per fortuna che oltre agli animali ci sono i bambini.
Si scende a compromessi nella vita e, consapevole del fatto che comunque lo zoo esiste e non verrà chiuso solo perché io non ci andrò, ieri sono andato a visitare la zoo di Bangkok. Complici i festeggiamenti del Chulalongkorn Day (Re Rama V, uno di monarchi più amati del Regno di Siam) ho approfittato della bella giornata di vacanza per portare Mint a vedere giraffe, leoni, tigri e scimmie.
Nonostante sia menzionato in tutte le guide turistiche e faccia parte delle attrazioni patrocinate dall’ente del turismo tailandese, ieri c’erano pochi turisti ma un mare di bambini. Memore dell’ultimo zoo visitato a Berlino oltre 10 anni fa, credevo che il prezzo sarebbe stato più alto ma in realtà è, per gli stranieri, di soli 100 baht per gli adulti e 50 per i bambini -contro 70 e 10 per i tailandesi o i residenti con permesso di lavoro. Lo zoo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18 ma per visitarlo possono bastare un paio d’ore.
Si tratta più di un parco pubblico più che di uno zoo come siamo soliti immaginarlo: gli spazi pubblici e le aree attrezzate per fare pic-nic occupano più superficie di quella dedicata agli animali.
Ovviamente i bambini scorrazzano liberamente inseguiti dai genitori e sembrano più interessati ai gelati che agli animali. La parte descrittiva (bilingue inglese e tailandese) è ben curata e interessante, con molte informazioni relative sia alle specie animali ospitate nello zoo - con notizie sull’habitat, le abitudini alimentari, le aree geografiche da cui provengono - che ai singoli soggetti, con nome, età, luogo di nascita e carattere di ogni tigre o orso presente. La sezione delle scimmie e dei rettili è piuttosto grande mentre i poveri ippopotami sono segregati in uno spazio davvero molto ristretto e completamente realizzato in cemento.
Ovviamente non potevano mancare gli show, ripetuti a oltranza ogni ora, con foche ed elefanti costretti a rifare all’infinito gli stessi trucchetti per la gioia dei bambini increduli davanti a foche che parlano al microfono e elefanti che ballano al ritmo di musica tailandese. Unica nota divertente lo spettacolo realizzato da 6 simpatici e atletici africani che si esibiscono senza coinvolgere inutilmente nessun animale in acrobazie e danze.
Al centro dello zoo c’è un ampio laghetto artificiale dove si possono affittare dei pedalò. Tutti gli extra sono ovviamente a pagamento (incluso lo spettacolo degli elefanti - 45 baht - e l’ingresso in alcune sezioni specifiche - 10 baht per l’acquario).
Inastettatamente fra le gabbie ci si imbatte anche in una piccola zona dove è stato lasciato intatto un rifugio anti-bombardamenti della II Guerra Mondiale con pannelli descrittivi di quello che fu il limitato coinvolgimento della Thailandia al conflitto.
Un paio informazioni utili:
- lo zoo di trova nella zona Dusit di Bangkok, non raggiungibile con BTS o MRT: la cosa più semplice è arrivare a Victory Monument con lo Skytrain e poi prendere un Taxi
- la visita può essere associata con quella di altri 2 monumenti ben più degni d’attenzione ovvero il Ananta Samakhom Throne Hall (edificio in stile Rinascimentale e Neo Classico italiano cpmmissionato agli architetti Mario Tamagno e Annibale Rigott e realizzato con marmo di Carrara) e la residenza Vimanmek (ex residenza reale composta di 72 stanze e completamente realizzata in legno teak)
La città non è una giungla di cemento, ma uno zoo umano.
Desmond Morris
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