Mi rende felice la crema per le mani.
Mi rende felice la voce del mio fidanzato.
Mi rendono felici le piante aromatiche appena arrivate sul nostro balcone.
Mi rende felice chi parla al plurale, usando il futuro.
Mi rende felice alzarmi presto e bere il caffè nel silenzio della casa, con le piccole luci accese e il tepore che si diffonde con calma dai caloriferi, come in un attimo di sospensione tra l’inizio della giornata e il sonno appena lasciato nel letto.
Mi rende felice l’uovo al tegamino con una caco di tartufo.
Mi rende felice il profumo di biscotti che si diffonde in casa.
Mi rende felice lo smalto rosso Natale e il rossetto rosso ciliegia.
Mi rende felice un piatto ben assortito di formaggi preziosi e pieni di muffa, con tante marmellate e senape da abbinarci.
Mi rende felice sapere che chi amo è felice.
Mi rendono felice le pigne.
Mi rende felice farmi massaggiare per ore cn oli essenziali, e poi rifugiarmi in calzettoni caldi.
Mi rendono felice le mie migliori amiche.
Mi rende felice la sera sul divano con il mio uomo con la barba, un bicchiere di Zacapa XO e del cioccolato.
Mi rende felice Time of your Life dei Green Day.
Mi rende felice la mia gipsy crew.
Mi rende felice la neve, le corone appese fuori dalla porta che annunciano l’inverno, l’autunno e poi il Natale.
Mi rende felice la zucca.
Mi rende felice l’orgoglio negli occhi dei miei genitori.
Mi rendono felice i sogni e le aspettative di mio fratello Paolo.
Gente, nel mondo c’è troppa violenza: troppa superficialità, falsità. Dobbiamo difenderci e difendere chi amiamo. Dobbiamo proteggere le nostre anime da tutto ciò che ci si impianta nel cuore come un coltello affilato. Essere vulnerabili è bene. E’ cosa buona giusta e da conservare, perchè l’emotività salverà il mondo. Siamo tutti umani. Che senso ha sbraitare? per cosa poi?
Se solo riuscissimo a fermarci, fare un respiro e trovare nel nostro quotidiano tutti questi piccoli lussi che danno valore a questo viaggio che stiamo facendo. Se solo smettessimo di sbraitare contro quello che pensiamo di non avere e imparassimo a osservare tutto quello che in realtà abbiamo.
Troppe volte ci si guarda intorno, tutto sembra perfetto ma è come se dentro mancasse qualcosa. Ma in realtà, dentro di noi è un posto magico, così pieno di tutto quello che ci serve che parrebbe un miracolo, se ne fossimo veramente consci.
I soldi mancano, ma i soldi vanno e vengono. Si fanno e rifanno, si spendono e si riconquistano. Che i soldi nona i ano più un vincolo per fermarci dalla realizzazione di sogni, viaggi e progetti.
Quindi siete pronti?Siete pronti a iniziare questo Natale con un approccio differente?
A chi è lontano ma vorrebbe essere vicino.
A chi passa davanti alle vetrine addobbate a festa e vorrebbe regalare il mondo ai propri cari, ma purtroppo i soldi non bastano mai, e allora regala sorrisi e affetto.
A chi litiga. A chi non ci ha capito. A chi ha creduto in noi e ancora lo farà. A chi è stanco.
A chi questo weekend andrà a sciare e a chi invece resterà ad addobbare l’albero.
A chi correrà a casa ad abbracciare il suo amore. A chi invece questo Amore lo sta ancora cercando, e il suo cuore fa un po’ male, ma ehy…anche questo amore sta cercando te.
Alle vere amiche. Ai vecchi amici. Agli amori passati che per fortuna ci sono stati così da poter crescere. Ai nemici che ci spingono ogni volta a cercare di dare sempre di più.
A chi è costretto a sopportare il mobbing. A chi ha deciso di mandare tutto all’aria. A chi affronta le sue paure. A chi si trucca in macchina. A chi aspetta, sperando. A chi si è stancato di aspettare, ma spera lo stesso. A chi crede in Babbo Natale.
A chi crea magia. A chi canta sotto la doccia. A chi questa sera canterà sotto la doccia. A chi fa l’amore. A chi aspetta la neve. A chi rimanda la dieta. A chi invece di contare le sue bellezze, si concentra sui difetti, litigando con lo specchio.
A tutti un buon weekend lungo di dicembre che sia fatto di tutto ciò che ci rende felici, con farfalle nella pancia e luccichii negli occhi.
Questa volta, ospite della cucina Gipsy, è Simone Rugiati. Simpatico, irriverente, a tratti timido. Abbiamo usato la pentola a pressione di lagostina e mi ha insegnato a tagliare velocemente una cipolla. Mi ha aperto un mondo con la cucina a vapore. Ho mangiato un polpo buonissimo.
Ecco la sua ricetta.
Polpo cotto con pentola a pressione, con cipollotti caramellati su vellutata di zucca profumata allo zenzero.
1 polpo
4 cipollotti
glassa di aceto
olio evo
1 zucca
1 patata
zenzero fresco
1 tocco di burro.
Tagliare i cipollotti e in una padella lasciarli rosolare con olio evo e glassa di aceto.
Nel mentre, prendere il polpo e metterlo nella pentola a pressione, e lasciarlo cuocere come da indicazioni – circa 15- 20 minuti.
In una casseruola, fare un soffritto leggero con cipolla e olio, e inserire la zucca tagliata a pezzi. e la patata. Lasciare rosolare un paio di minuti e coprire con acqua a filo. Quando risulterà morbida, passare al setaccio, mantecare con un tocco di burro e aggiungere lo zenzero a iosa, grattugiato fresco.
Impiattare seguendo questo ordine: prima la vellutata, poi i cipollotti, poi il polpo, che potete ulteriormente ammorbidire con un filo di olio.
Si ringrazia
Lagostina : abbiamo utilizzato la pentola a pressione Clipsò+precision e Lavinia per l’antiaderente.