Una gita di fine stagione

Creato il 17 settembre 2014 da Aletonti

Terminata ufficialmente la stagione con la partenza degli ultimi clienti, mi sono concesso una breve gita in mare con la motonave, su invito della locale cooperativa dei bagnini. Per l’occasione, si sarebbe potuto assistere alla rilascio in mare di una piccola tartaruga marina da parte della Fondazione Cetacea.
Dal 2008 infatti l’Ospedale delle Tartarughe gestito dalla fondazione stessa, ospita a Riccione tutti quegli esemplari di tartaruga che hanno necessità di cure e assistenza a seguito di eventi come lo spiaggiamento dopo una tempesta o, più frequentemente, la casuale cattura nelle reti dei pescherecci. Oltre a fungere da centro di servizi e ricerche, l’Ospedale è diventata  una meta gradita ai tanti turisti che in estate affollano le spiagge di questo tratto di costa e anche noi abbiamo avuto clienti che l’hanno visitato o che, come in questo caso, hanno assistito alla liberazione in mare di una tartaruga, dopo una degenza che può rivelarsi breve o anche molto lunga.
Un’altra occasione per vestire i panni del turista e per osservare il mondo dall’altro lato della barricata.

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, si contano sulle dita di una mano le volte che ho preso il mare a bordo di un’ imbarcazione. L’ultima volta che sono salito sulla motonave dei turisti non avevo neanche 6 anni e mi sono rimasti pochi e vaghi ricordi. Da adolescente ho provato l’ebbrezza da “moscone” e “pedalò” e poco più tardi anche quella di una barca a motore nel corso di una vacanza in Calabria. Poi solo qualche breve tragitto in traghetto durante qualche viaggio all’estero.
La giornata era splendida (dopotutto siamo in credito con l’estate) e il mare calmissimo. Oltre alla delegazione di albergatori e di bagnini, c’erano anche veri turisti, coppie di anziani, famigliole e un gruppo di polacchi con guida al seguito. La nave si è spinta fino a 3 miglia dalla costa, doppiando il vivaio di cozze che fornisce le cucine di alberghi e ristoranti della nostra zona. La riviera vista dal mare sembra un altro mondo, con le colline e l’Appennino che si ergono all’orizzonte: per un momento realizzo di vivere proprio in un bel posto. Non sempre me ne accorgo, abituato come sono a lanciare lo sguardo verso il piatto orizzonte marino.
Una volta raggiunta la distanza stabilita, siamo  stati affiancati da una piccola barca a motore della fondazione, sulla quale è stata trasbordata la vasca con la tartaruga e altri componenti della fondazione stessa. L’onore di lasciare la tartaruga in acqua è spettato al sindaco che aveva accompagnato la moglie albergatrice. Dopo un applauso benaugurante, il presidente della fondazione, che fino a quel momento si era dilungato in una particolareggiata spiegazione delle attività del centro e della vita delle tartarughe, ha invitato tutti ad aguzzare la vista in attesa dell’istante in cui la bestiola sarebbe riemersa per prendere aria. Forse in quelle ultime settimane di aria ne aveva ripresa fin troppa e aveva solo voglia di prendere acqua perché nessuno l’ha vista riemergere. Qualche minuto dopo, quando tutti ci avevano ormai rinunciato, ho sentito la voce del presidente che, con il tono basso e rassegnato di chi ha visto svanire il suo momento di gloria, ha biascicato a distanza di sicurezza dal microfono: “eccola laggiù, è riemersa”. Si sentiva che era sinceramente dispiaciuto (e magari avrebbe preferito che fosse rimasta sott’acqua).
Dopo aver attraccato in un paio di approdi per far scendere alcuni passeggeri, siamo tornati al punto di partenza e ci è stato offerto un gustoso pranzetto a base di penne con gamberi e verdure, grigliata di triglie fresche e vino bianco altrettanto fresco. Tra chi aveva appena chiuso i battenti e chi l’avrebbe fatto di lì a qualche giorno, prevaleva in tutti il desiderio di rilassarsi e pensare ad altro. La stanchezza, ma anche la delusione per una stagione sofferta, era evidente ma questo non ha impedito uno scambio molto pacato sui problemi (sempre più grandi e numerosi) che questo mestiere porta con sé. Però devo dire che è stata una mattinata molto piacevole e anche istruttiva. Ne farò tesoro per i miei futuri clienti.


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