Da qui, soprattutto da parte di carta stampata e di addetti ai lavori, è iniziato un contagioso tam tam di elogi e complimenti, come se il campionato fosse già vinto o quasi.Grandi giocatori, campagna acquisti eccellente, un allenatore esperto come Mandorlini, società blasonata….in sostanza una grande squadra. Ecco, proprio qui sta il punto: siamo veramente diventati una grande squadra?Il cammino sin ad ora è stato assolutamente positivo e i 9 punti in più dello scorso anno dopo l’importantissima vittoria nel big match contro la capolista Sassuolo sono un bottino di tutto rispetto. Tuttavia, sotto il profilo del gioco e non certo del risultato, il rendimento a mio avviso non rispetta ancora pienamente le ambiziose aspettative iniziali. Prima di tutto una doverosa premessa a favore di Mandorlini perché mettere mano ad un gruppo totalmente rivoluzionato in sede di mercato e riuscire a trasmettere in pochi mesi di lavoro una precisa idea di gioco non è certo cosa facile, anzi tutt’altro.
Ad esser sinceri, credo che questa squadra abbia delle potenzialità incredibili tanto da poter essere considerata padrona di se stessa e del proprio destino, una squadra per me capace in qualsiasi momento di incanalare a proprio favore l’esito di ogni incontro. Fino ad ora però questa caratteristica l’abbiamo vista solo a tratti. La sconfitta all’ultimo secondo di Padova, il pari interno con il Novara e ultimo ma non ultimo il rocambolesco pareggio di Crotone, dopo essere andati in vantaggio in tempo di recupero a 2 minuti dallo scadere, sono solo alcuni importanti segnali da non sottovalutare.
La mia impressione è che questi giocatori siano a volte eccessivamente narcisisti, belli da vedere ma poco cinici e magari anche poco umili. Alcune volte ho sentito da alcuni di loro frasi del tipo “siamo una grande squadra..”, “una grande squadra come la nostra…” e via di questo passo. Ecco il punto, essere una grande squadra, prima che a parole, serve dimostrarlo sul campo e quest’anno non sempre ci siamo riusciti. Una grande squadra dimostra doti consolidate, oltre che di qualità, anche di aggressività, personalità, concentrazione, atteggiamento e mentalità vincente. La partita vinta con pieno merito contro il Sassuolo ci ha però fortunatamente restituito alcune importanti certezze grazie ad una prestazione determinata fatta di personalità, grinta e carattere, segno che questa squadra quando vuole sa anche tirare fuori gli artigli. Ed il fatto che negli scontri diretti con Livorno e Sassuolo siamo usciti vincitori è la riprova che forse, rispetto allo scorso anno, siamo sulla giusta strada del tanto auspicato salto di qualità.
E’ ancora prematuro trarre conclusioni che si potrebbero sicuramente dimostrare affrettate. Il campionato è lungo e la storia della serie cadetta ci insegna che l’importante è trovarsi nei primi posti negli ultimi due mesi, dove bisogna avere testa e gambe per il rush finale. Rimango però ancora più fiducioso perché conosco Mandorlini e sono certo che, consapevole delle ambizioni della società e della piazza, che da 10 anni non annusa il profumo della massima serie, ma soprattutto conscio delle potenzialità dell’organico a sua disposizione, saprà trasmettere ai suoi giocatori la mentalità da grande squadra, per riportare l’Hellas dove merita.
Enrico Brigi