"Mmm... Avrei voglia di una bella bistecca al sangue", pensavo ieri, tornando a casa al termine di una giornata pesantissima.
In quel momento vedo, sulla tradina secondaria che stavo percorrendo per evitare il traffico dell'ora di punta, l'insegna invitante di una macelleria. Mentalmente calcolo rapidamente che, se avessi aspettato e fossi arrivata alla macelleria nei pressi di casa, probabilmente l'avrei trovata già chiusa, così decido di fermarmi.
Parcheggio, spengo l'auto e penso a quanti contanti ho nel portafogli: pochissimi. Al massimo qualche monetina. Merda.
Prima di gettare la spugna scendo comunque dall'auto e mi avvicino alla porta della macelleria, notando, come speravo, l'adesivo che indica l'accettazione di bancomat e carte di credito. Entro pertanto trionfante, pregustando il buon sapore di una buona bistecca.
Tutto va per il verso giusto ed ho finalmente tra le mani il pacchetto con tre (tre!) belle bisteccozze morbide e sanguinolente.
- Sono otto e settantuno.Dico, allungando la carta magnetica alla cassiera.
- Bancomat.
- Mi dispiace, ma prendiamo il bancomat solo per importi superiori ai venti euro.Inizio a spazientirmi. Non è colpa mia se nessun cartello, nemmeno uno con le scritte piccole piccole in fondo, mi aveva informata che avrei dovuto spendere almeno venti euro per poter usare il bancomat. Non so come mai, ma la cassiera mi induce a pensare che questa dei venti euro sia una scusa bella e buona, giusto per farmi acquistare cose che non mi servono e farmi spendere di più. Anche i distributori di benzina non accettano pagamenti tramite bancomat per importi al di sotto di una certa cifra, ma almeno lo scrivono chiaramente da qualche parte.
- Ma non ho moneta... Fuori c'è il cartello che dite che prendete il bancomat.
- Le fa bisogno altro, oltre alle bistecche?
- A dire il vero no.
- Ma può prendere dell'altro, fino a venti euro.
- Non mi serve nulla.
- Può andare a ritirare e tornare con la moneta.
- Mmm... Siamo in un posto un po' sperduto ed è tardi...
- Facciamo così: le lascio qui le bistecche. Grazie lo stesso.E così riesco a pagare col bancomat.
- Ma ormai sono tagliate!
- Non so cosa farci. Non ero stata avvisata che avrei dovuto spendere almeno venti euro per poter pagare col bancomat.
- Beh, per questa volta e visto che è tardi...
Croce sopra a quella macelleria, in ogni caso. Mai più. Mai più.
Mi rimetto in strada, diretta a casa.
Arrivo fin quasi a casa e vedo che il negozio di pelletteria dove solitamente acquisto le mie borse, soprattutto quando sono un po' giù di morale, è ancora aperto. E guarda caso io sono un po' giù di morale. E guarda caso mi serve una borsa. Non vorrete mica che mi attacchi alla bottiglia, quando sono giù di morale, no? Sarà sempre meglio una borsa di un trapianto di fegato!
Mi fermo e parcheggio di fronte all'ingresso, lanciando nella foga ghiaia a destra e a manca con i pneumatici, in una derapata da diciottenne neopatentata con gli ormoni nel frullatore.
Come ogni ragazza giù di morale che si rispetti, trovo esattamente la borsa che sto cercando al prezzo a cui la sto cercando. Trionfante mi appresto alla cassa, con il bancomat in mano.
"Non prendevano il bancomat, come prima", penserete voi. Sbagliatissimo!
- Scusi, uno sconticino?Una borsa, come intuirete e/o come ben saprete, costa più di tre bistecche, per quanto belle e buone.
- Nononono! Non esiste proprio! Già il prezzo è basso e poi devo pagare il negozio, pagare il gasolio del furgone e devo vivere!Allungo il bancomat e pago. Il negoziante mi restituisce, ancora mezzo in[@##@t°, anche se non ho afferrato esattamente per quale motivo, il sacchetto con dentro la borsa. E basta.
- Vabbè.
Non un "arrivederci", nemmeno un imbronciato "alla prossima". Diventa quindi una questione di principio.
- Scusi...La Redazione
- Sì?
- Lo scontrino?
- Cosa?
- Mi fa lo scontrino, per cortesia?
- Perchè?
- Perchè di sì.
- Se la borsa ha qualche difetto, te la cambio anche senza scontrino.
- Preferisco avere lo scontrino.
- Perchè?
- Perchè così paghiamo le tasse tutti e due!!!