Ho preso in prestito in biblioteca quello che per me è stato il primo libro di Mauro Corona nel senso che è il primo suo libro che ho letto. Non sapevo cosa aspettarmi, non conoscendo l'autore, il suo stile. Mi sono trovata a leggere una favola ambientata in un paesino di montagna nel periodo natalizio. Un Natale moderno, dei giorni nostri. Un Natale che viene sconvolto dalla scomparsa di tutte le statuine dei Bambin Gesù di tutti i presepi. Di quelli dei ricchi così come di quelli dei poveri. Dei religiosi come quelli dei meno credenti. Dei politici come della gente più comune.Sono scomparse misteriosamente. Forse rubate, forse vittima di un sortilegio. Nessuno saprà dare una risposta anche se ci provano in tanti.
Eppure la risposta è proprio lì, a portata di mano. Basta saperla individuare.
La situazione diventa sempre più preoccupante fino a che non si arriva ad una svolta.
Lo stile di Corona è molto semplice e scorrevole. L'ho trovato un po' troppo semplice, a tratti, ed anche ripetitivo. Sono stata tentata di saltare qualche riga, soprattutto verso la fine. Ho avuto l'impressione che avesse bisogno di ripetere alcuni concetti (che peraltro si afferrano al volo) per arrivare ad una svolta che è facilmente comprensibile anche al lettore meno attento.
Corona invita a riflettere su concetti che sono noti a tutti ma sui quali spesso si fa fatica a concentrarsi. Lo fa con una favola dal retrogusto amaro e che si legge in fretta.
Non mi spiace averlo letto Una lacrima color turchese e lo segnalo per questo Venerdì del libro ma trovo che non venga trasmesso niente di nuovo. E' un richiamo a riflettere sull'attuale ipocrisia attorno alla quale ognuno si trova a vivere. In più punti viene chiamato in ballo il clero così come la politica, i giornalisti, i personaggi dello spettacolo ed altri ancora.
L'ho preso in prestito per fare una pausa tra un morto e l'altro - visto che ultimamente mi sto dedicando quasi esclusivamente ai gialli - ed è stata una pausa breve e tutto sommato gradevole anche se non mi sento di promuove a pieni voti questo libro.
Sono comunque curiosa di conoscere meglio Corona e credo proprio che cercherò altro di suo, sperando che abbia proposto qualche cosa di diverso e meno prevedibile.Molto bella l'immagine del "...magnifico catino d'acqua dal colore che sa di cielo" che si incontra alla fine del libro.
Ps. Corona nomina anche "...quelli che per mestiere davano i voti ai libri che non leggevano e compilavano pagelle". Bhè, mi sento un pochino chiamata in causa perchè dico la mia sui libri ma io i libri che recensisco li leggo, sempre... compreso questo. E quel che scrivo è ciò che penso. Sempre. Compresa questa volta.