...tra bisogno di auto-perfezione e indifferenza sociale
Caro Federico,
di fronte ad esternazioni come quelle di Marina a cui abbiamo cercato di rispondere come potevamo oppure a quelle di chi ogni giorno fa la stima in miliardi di euro del danno nucleare, come se ci fosse una relazione tra carta senza valore e la violenta morte provocata a TUTTA LA TERRA E ATMOSFERA CIRCOSTANTE dagli esperimenti nucleari, chiediamo: secondo te cosa possiamo fare?
Siamo in balia di corsi e corsisti che puntano sulla crescita umana e tenuti da illuminati laici o quasi e da cui si esce pieni di sè e saccenza e bramosi di ottenere un tornaconto personale.
Degli altri e delle loro sorti non ci interessa.
O in balia, ancora per poco presumiamo, della chiesa che su temi etici, ambientali, pedagogici interculturali e legati alla integrazione tra popoli comincia a pronunciarsi solo ora, quando i buoi sono scappati dalla stalle.
Ammansisce il gregge rimasto fedele al pastore e lo rende, più che mite, totalmente impotente e circoscritto nel recinto.
Tra le due schiere immerse nel torpore, stanno i potenti, coloro che hanno in mano le redini della nostra vita. Sempre tirati a lucido, sorridenti, rassicuranti,imperturbabili, falsi, spregiudicati, teatrali , sordi e... irraggiungibili.
Abbiamo raggiunto il punto di non ritorno?
Abbiamo messo Dio nelle condizioni di non sapere neppure Lui cosa fare, come comunicare con noi, cosi sordi?
Emma
(che ringrazio per la profondità)
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